scritto da Pasquale Petrillo - 11 Agosto 2018 10:12

La lezione di Marco Galdi

foto Gabriele Durante

E’ in larga misura condivisibile l’interessante e ricca di spunti l’intervista all’ex sindaco Marco Galdi, con la quale apriamo una serie di riflessioni sullo stato dell’arte e sulle prospettive della città metelliana, che il nostro giornale solleciterà ad alcuni personaggi pubblici, non solo della politica, professionisti, giornalisti, imprenditori, cavesi di nascita o di adozione.

Le considerazioni di Galdi hanno il pregio di essere non solo molto puntuali, ma soprattutto di largo respiro. Una connotazione, quest’ultima, che in parte venne meno nei suoi anni di governo e di certo non solo per demerito suo. E di questo ne è più che consapevole. Alla domanda, infatti, sul consiglio che si sentirebbe di dare ad un politico che si accingesse a governare Cava, Marco Galdi è lapidario: “Provare a vincere con a fianco un gruppo coeso, non improvvisato e animato solo da senso civico”. E ancora: “Le grandi coalizioni, che mettono insieme partiti e gruppi disomogenei, facilmente consentono di raccogliere il consenso … ma poi costituiscono quel peccato originale che ineluttabilmente si sconta quando si va al governo”. E’ quello che è capitato a lui da Sindaco. E non solo a lui, ma a quasi tutti i sindaci  cavesi degli ultimi venti anni, in particolare alle coalizioni di centrodestra. Al sindaco Messina andò peggio e fu mandato a casa con un anno di anticipo con una congiura orchestrata da dentro e fuori il palazzo e con una sciagurata firma da un notaio. Forse, questo, fu il momento più infimo e finanche sordido della politica cittadina.

Ma torniamo a Galdi. Tra i tanti spunti di riflessione meritevoli di essere adeguatamente evidenziato, vi è il passaggio in cui lamenta che il governo cittadino non vede più protagonista “quella parte della società cavese più attiva, illuminata e culturalmente attrezzata, che ha contribuito in modo determinante alla crescita almeno fino alla seconda guerra mondiale”. E’ una verità sacrosanta che fotografa la pochezza della vita politico-amministrativa cittadina di questi ultimi anni, caratterizzata da una povertà culturale e di idee, con conseguente carenza o assenza totale di progettualità, di strategie di sviluppo, di direttrici di marcia da seguire e di obiettivi ambiziosi da perseguire.

E’ questo, in effetti, uno degli aspetti più preoccupanti, tant’è che al grigiore politico di oggi non solo non si contrappone niente o quasi, ma vi è il timore abbastanza fondato che il peggio sia ancora da venire.

Concludiamo, però, questo nostro commento con le parole di speranza espresse da Marco Galdi, rispondendo all’ultima delle nostre domande, quando afferma che Cava si caratterizza per essere “civile” per antica tradizione, ma che “deve esserlo anche per vocazione, perché la sua civiltà, se riscoperta e coltivata, ne può ancora oggi definire l’identità, renderla attrattiva e quindi ambita, fiorente, viva”.

Un auspicio quello di Galdi, ma anche e soprattutto un’esortazione per fare della nostra una città anche in futuro appetibile, ricercata, apprezzata. Insomma, spetta ai cavesi coltivare, rafforzare e qualificare quell’identità, quella diversità, quella ricchezza di cultura e civiltà che ci hanno lasciato in eredità i nostri avi.

Tocca ai cavesi -sembra questo essere l’invito, ma anche il monito garbato e la preziosa lezione impartita dall’ex sindaco Marco Galdi- non disperdere il considerevole patrimonio avuto in eredità e che ora stiamo seriamente rischiando di dilapidare.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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