LA FINESTRA SUL CORTILE Servalli & C.: lentezza e simpatia da bradipo
Le voci di un possibile rimpasto della Giunta comunale di Cava de’ Tirreni e, più in generale, di un riassetto della maggioranza di governo cittadino, sono insistenti, ma, al di là della loro più o meno effettiva aderenza alla realtà, che poi trovino in tempi ragionevoli un riscontro concreto è tutto da vedere.
D’altro canto, che qualche aggiustamento in corsa il sindaco Servalli lo debba fare è però più che scontato. A maggior ragione, dopo la batosta rimediata anche nella nostra città dal Pd, il partito del Sindaco, in occasione della recente consultazione referendaria. Tutto sta a capire se e quando il sindaco Servalli ne avrà la forza, la voglia e l’opportunità di farlo.
Parliamo, ovviamente, di una messa a punto della sua squadra, a cominciare da quella degli assessori, ma non solo.
E’ ormai cosa nota, e anche largamente condivisa in città, che questa squadra, e in particolare la Giunta, faccia acqua da più parti rivelandosi nel tempo anonima e male assortita, nel senso che, con qualche eccezione (due, al più tre), chi ha più qualità dedica poco tempo alla cosa pubblica, chi ne ha meno, di qualità, si dedica di più. C’è poi anche chi ha poche qualità e si dedica ancora meno. Il risultato che ne viene fuori è assai modesto, anzi, assai carente da un punto di vista amministrativo.
In altre parole, ci spiace dirlo, si ha la netta sensazione di essere assai prossimi all’inerzia, al grigiore della quotidianità, spesso all’aria fritta. Ne viene fuori una maggioranza che non appare particolarmente vivace e attiva, o almeno così è percepita. Quella di Servalli, infatti, viene ormai vista come una compagine simile ad un bradipo, animale famoso per essere il può lento al mondo: quando cammina, quando mangia, quando gioca. In compenso, è un animale molto simpatico. In sintesi, lentezza e simpatia. Tutto sommato, la cifra dell’Amministrazione Servalli.
Una siffatta considerazione, ovviamente, non porta affatto a rimpiangere il passato recente. Tutt’altro. Meglio lasciarlo sepolto sotto una pesante pietra. E appare davvero singolare, per non dire peggio, che qualcuno abbia chiesto al sindaco Servalli, all’indomani del negativo esito referendario, di seguire Renzi nelle dimissioni. Come boutade potrebbe andare pure bene, ammesso che la faccia un comico. Servalli bisognerebbe piuttosto incalzarlo nell’azione amministrativa e soprattutto prepararsi a batterlo alle prossime comunali. E’ su questo terreno che bisogna misurarsi, non sulle sciocchezze in libertà.
Proprio in questa ottica, all’indomani del voto referendario che apre scenari politici nuovi, è aupicabile oltre che necessario che quanti non si riconoscano nell’attuale maggioranza di centrosinistra si diano da fare per mettere su una proposta politico-amministrativa alternativa a quella espressa dal sindaco Servalli.
In altre parole, quel po’ che ancora resta dell’opposizione in Consiglio comunale e quanti (partiti, movimenti e associazioni) stanno fuori dal palazzo, hanno il dovere di avviare, andando oltre gli schieramenti, un tavolo di confronto per puntare alla definizione di una piattaforma politico-programmatica da contrapporre all’attuale maggioranza. Insomma, sembrano ormai maturi i tempi per rispondere a Servalli e ai suoi in termini progettuali alternativi.
Ne saranno capaci quanti in città, in modo più o meno aperto e convinto, non si ritrovano sulle posizioni degli attuali amministratori? E’ tutto da vedere e qualche dubbio assai corposo al riguardo è più che legittimo.
In ogni caso, sarà su questo, e non sulle boutade, che si misurerà la qualità politica, innanzi tutto agreggativa, di chi oggi non si riconosce o comunque è distante da Servalli & C. Un modo, questo, anche per capire chi è interessato più al proprio personale destino che non a quello della città. E proprio qui, molto probabilemnte, casca l’asino.