Dalla valle metelliana, da cui sono lontano da un paio di settimane per ragioni familiari, mi giungono notizie quasi strabilianti. Centinaia di turisti o pellegrini (senza per questo avventurarci nelle distinzioni post-moderne di Bauman), clima di festa e di entusiasmo, persino i commercianti una volta tanto sono contenti e non si lamentano come al solito. Roba da non crederci.
Sarà proprio così? Mah, sarà. Tuttavia, la circostanza non può che far piacere. Vuoi vedere che finalmente la nostra cara città, nonostante i cavesi (scherzo ovviamente, ma non troppo) si appresta nuovamente a decollare? Chissà. Tutto sommato, dobbiamo ammettere che, al netto di qualche esagerazione più o meno disinteressata, di sicuro c’è un fondo di novità e di realtà. Merito di fra Gigino, inutile negarlo, e, dal versante laico, dell’attuale Amministrazione comunale, in particolare dell’assessore ai Grandi Eventi (l’unico grande evento è però solo il Natale, gli altri sono straordinariamente ordinari) Enrico Polichetti. Insomma, i due, piaccia o no, magari anche in concorrenza tra loro, un bel po’ di movimento in città lo portano con le loro iniziative.
C’è da aggiungere anche, per i riflessi positivi delle Luci d’Artista di Salerno, che l’intero territorio che circonda il capoluogo di provincia di sicuro sta traendo benefici in questo periodo di festivà natalizie. In questo, la città di Cava, con i suoi portici, la sua antica eleganza urbanistica, i suoi paesaggi e la proverbiale accoglienza, ha le carte in regola per fare la parte del leone. In fondo, basta un poco di attenzione e di capacità da parte degli amministratori comunali per rendere ancora più bella e accogliente la città durante le festività natalizie.
In questo, bisogna riconoscerlo, gli attuali amministratori hanno centrato l’obiettivo. Certo, peccato che non sempre l’Amministrazione Servalli mostri altrettanto qualità e capacità. Le buone intenzioni non mancano, fa difetto, però, la determinazione, l’intensità, la giusta tensione, in altre parole, il coraggio di scelte che non pretendiamo affatto forti, ma quanto meno decise. Il guaio, insomma, è che Natale con le sue luci, i suoi colori e le sue canzoncine, duri un mese o poco più, poi restano altri undici mesi dove purtroppo emergono in tutto il loro “splendore” il grigiore e l’ordinarietà in cui inesorabilmente sprofondiamo.
Insomma, sarebbe il massimo se Natale durasse tutto l’anno, così Cava diventerebbe davvero il paese della cuccagna. Il nostro Polichetti potrebbe spalmare il meglio della sua capacità organizzativa per dodici mesi anziché uno. E chissà quale ricaduta positiva ci sarebbe per il nostro intero sistema economico-produttivo.
Visto che Natale non può durare tutto l’anno, potrebbe però essere tentata una diversa soluzione: eleggere Polichetti a sindaco (nel dopo Servalli, ovviamente). E’ vero, il nostro non è uno statista (ma in città ne vedete qualcuno?), è una persona normale di media cultura, non è un letterato e neanche un accademico, ma un umile artigiano della politica in questa modesta stagione che stiamo vivendo. Tuttavia, inutile negare che ci sa fare, sa tenere le relazioni, è una specie di spugna che tutto assorbe e si adatta con maestria dorotea agli spigoli più acuti. E, in più, ha uno spiccato senso dell’organizzazione.
Certo, una cosa è mettere su delle iniziative per il Natale, altra cosa è risolvere i problemi veri, quelli dell’ospedale, della piscina o dei rifiuti e così via. Ma diciamoci la verità, visto i risultati modesti se non scadenti dei tanti laureati, scansafatiche e qualche mezza tacca, che compongono la squadra di Servalli, l’assessore Enrico Polichetti, che oggi svetta, per quale ragione non potrebbe riuscire bene e meglio di tanti altri come primo cittadino?
A questo punto, lo riconosciamo, risulterà comprensibile che siano in molti quelli che storcono il naso, ma nella politica cittadina dove stanno questi grandi personaggi che coniugano cultura e capacità operativa, competenza tecnica e disponibilità personale, professionalità ed impegno politico totalizzante? Se ne vedono assai pochi in giro e alcuni di questi è preferibile tenerli lontano, anche perché qualcuno già abbiamo avuto modo di apprezzarlo quando era sulla giostra.
In conclusione, questo passa il convento. Fra tante schiappe e solone in libertà della politica di questi tempi, a destra come a sinistra, ci teniamo, fino a prova contraria, l’assessore Enrico Polichetti, con tutti i suoi difetti e limiti.
Se proprio va male, almeno ci organizza un bel Natale. (foto Antonello Carrano)