scritto da Pasquale Petrillo - 17 Settembre 2016 10:09

LA FINESTRA SUL CORTILE I numeri a Servalli danno la quantità ma non la qualità

La settimana politica che si chiude a Cava de’ Tirreni ci porta una novità e due conferme.

La novità è che il Partito Socialista, praticamente scomparso negli ultimi tempi in città, sembra tornare prepotentemente di moda. Per ora conta di sicuro su un consigliere comunale, ma in prospettiva almeno su un altro, la cui adesione ufficiale è solo rimandata per motivi di opportunità, almeno fino a quando non ci saranno nuovi equilibri nella giunta municipale metelliana. E forse i tempi matureranno in men che non si dica. Detto ciò, appare evidente che l’artefice di questo risorgimento socialista in città ha un nome e cognome, Enzo Maraio, consigliere regionale, politico tanto giovane quanto energico e preparato. Un politico, insomma, che a differenza di tanti altri può di sicuro puntare ad avere un proscenio nazionale.

La prima conferma, invece, è che la minoranza, con il passaggio di Enzo Passa in maggioranza, perde ancora un altro pezzo. Questo, tutto sommato, è abbastanza fisiologico. E’ sempre successo, anche in passato, che non pochi consiglieri dell’opposizione siano stati attratti ed entrati nell’orbita del governo municipale. A maggior ragione succede in questo frangente nella città metelliana dove, come già in altre occasioni evidenziato, l’opposizione è divisa non solo in troppi tronconi ma, quel che è più grave, tra di loro ci sono  pochi o addirittura nessun punto di convergenza. Per dirlo con una frase fatta, sono di gran lunga più che le cose che dividono piuttosto che quelle che uniscono. E’ anche vero, però, che tutto ciò rientra in una fase che potremmo definire di decantazione. In altre parole, per risorgere l’opposizione cittadina deve toccare il fondo per poter poi risalire. Tutto sta a capire quanto tempo occorrerà. Quanto tempo servirà, per dirlo in senso figurato e forbito, affinché il fiore germogli dal seme macerato. Il vero problema, però, è un altro ancora, ovvero capire chi o cosa e dove sia il seme che dovrà macerare per dare nuovi frutti.

La seconda conferma, infine, è che ormai il sindaco Servalli può contare su una maggioranza larghissima e quindi, almeno all’apparenza, governare senza problemi di sorta. Oddio, è anche vero che le maggioranze troppo lunghe, come le panchine, sono più difficili da gestire. Ci sono, innanzi tutto, più bocche da sfamare. Politicamente, s’intende. E, di conseguenza, in prospettiva aumentano i delusi, gli scontenti e magari pure i pentiti. Senza contare poi il pericolo, questo molto serio, soprattutto per una compagine giovane e inesperta come quella uscita dalle ultime elezioni, che la maggioranza si snaturi, si deteriori con ingressi che non hanno vissuto dall’inizio l’avventura prima umana, poi elettorale, politica e amministrativa. In altre parole, c’è il serio rischio che aumentino le disomogeneità politiche, culturali, etiche, con conseguenze anche imprevedibili. Ad ogni modo, certi processi, anche quelli degenerativi, richiedono un certo lasso di tempo. Al momento, Servalli gode in Consiglio comunale di numeri invidiabili. Certo, i numeri però, se di sicuro rappresentano la quantità, non necessariamente portano qualità. E di qualità, purtroppo, da un punto di vista politico-amministrativo, non è che questa maggioranza ne ha molta. E Servalli, nella scelta dei suoi collaboratori, a tutti i livelli, in quanto a qualità ha fatto anche peggio, privilegiando la fedeltà amicale alle competenze, l’appartenenza politica alle professionalità, gli obblighi elettorali alle capacità. E il risultato è sempre più sotto gli occhi di tutti: molta buona volontà e impegno ma un grigiore, una modestia e una confusione politico-amministrativa vieppiù marcata nel tempo, dopo aver smarrito gradualmente lo smalto e l’entusiasmo iniziali. Certo, è anche vero che i numeri costituiscono per Servalli l’occasione per cambiare marcia e ritoccare un po’ la squadra guadagnando in qualità. Che ciò avvenga è difficile crederlo, ma sperarlo è doveroso e non costa nulla. (foto Gabriele Durante)

 

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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