LA FINESTRA SUL CORTILE Come S. Paolo Marco Galdi folgorato sulla via di Damasco
La notizia politica più ghiotta della settimana è senza ombra di dubbio la candidatura alle elezioni provinciali nella “sinistra salernitana alternativa al Pd” di Marco Galdi, fino a poco tempo fa sindaco di Cava de’ Tirreni eletto con il centrodestra.
A dire il vero, però, una novità non è stata, nel senso che di nuovo c’è solo il fatto che è stato ufficializzato un passaggio di cui si mormorava da tempo e che nei fatti era già sostanzialmente avvenuto in occasione della recente campagna elettorale referendaria, da Galdi svolta a braccetto con la sinistra appunto alternativa al Pd.
Ciò non toglie che l’ufficializzazione di questo passaggio ha destato scalpore in città. Marco Galdi, in un post sui social, ha spiegato che la sua è “una candidatura di servizio, utile a chiudere la lista”. Non ci crede nessuno ovviamente (neanche l’interessato, visto il tenore dell’intero post), ma se davvero così fosse, Galdi mostrerebbe una disinvoltura politica se non una superficialità ed un cinismo a dir poco imbarazzanti per chi ha creduto e crede ancora in lui.
Le cose, però, stanno in modo assai diverso. Galdi punta a riciclarsi politicamente a sinistra del Pd (almeno di quello attuale di Renzi), considerando chiusa, a ragione, la sua esperienza con il centrodestra, così come stretta e senza reali prospettive la scelta civica compiuta giocoforza in questi ultimi venti mesi. L’obiettivo più immediato, a quanto si sussurra, è una candidatura per uno dei Parlamenti, europeo o nazionale, con una lista di sinistra.
Diciamoci la verità, la sua è di sicuro una scelta assai discutibile, tuttavia, in politica tutto è possibile ed è legittimo nonché comprensibile che Galdi voglia ancora giocarsi le sue carte. Poi, e questo è il bello della democrazia rappresentativa, saranno gli elettori a decidere del suo destino, non certo i desiderata dei suoi avversari.
Detto ciò, c’è un passaggio del citato post giustificativo di Galdi che lascia perplessi. “Se ha un senso proseguire nell’impegno politico, che ha caratterizzato la mia esistenza fin da ragazzo –scrive in un passaggio- è per me, oggi, quello di contribuire ad una società con meno povertà e sofferenza, con minori diseguaglianze”.
Nel leggere queste righe viene spontaneo chiedersi, ma solo oggi Galdi ha maturato questa esigenza di contribuire ad una società più giusta con meno povertà? Forse che quando era Sindaco non aveva questa consapevolezza e non ha agito in tal senso? Strano, detto da uno che proviene dal mondo cattolico e che è cresciuto a pane e dottrina sociale della Chiesa. D’altro canto, per un cattolico c’è bisogno di stare necessariamente a sinistra della sinistra per maturare una siffatta consapevolezza e adoperarsi per una società più cristiana, quindi più solidale e più equa? Se è così, non si può che invidiare Marco Galdi, folgorato come S. Paolo sulla via di Damasco.
Ad ogni modo, al di là di tutto ciò, gli facciamo i migliori auguri, non solo di Natale. Ne ha bisogno più di altri, probabilmente.
Di sicuro, tuttavia, il passo compiuto dal nostro sgombra, in larga misura, il campo nel centrodestra, o meglio, di quel po’ che rimane di quello schieramento. Basta questo, però, a far chiarezza nella galassia delle opposizioni tra cui compaiono anche i vari segmenti del centrodestra metelliano? Pensiamo di no, anzi, magari bastasse questo.
Appare, quindi, interessante e tempestivo l’appello rivolto da Marco Senatore, presidente dell’associazione Civitas 2.0, a quanti non si riconoscono nel progetto dell’attuale Amministrazione comunale cavese, guidata dal sindaco Servalli, per avviare un tavolo di confronto che metta insieme, andando oltre gli schieramenti, le varie anime ed espressioni dell’opposizione.
Non sarà un cammino facile. Tutt’altro. Bisognerà vedere, innanzi tutto, quanti raccoglieranno l’invito e con quali intenzioni. In breve, il rischio che l’appello cada nel vuoto o che muoia bambino è molto alto, ciò non impedisce di pensare che il seme andava gettato.
In conclusione, sebbene qualcosa, da Galdi a Senatore, sembra timidamente muoversi nel quadro politico cittadino, la sensazione è che il sindaco Servalli continui a stare in una botte di ferro e che la sua maggioranza, la quale non ha affatto particolari meriti se non quello apprezzabile di essere coesa nonostante la sua pochezza politico-amministrativa, potrà saltare solo se farà harakiri. In fondo, meglio il poco che il niente.
Non ci resta, quindi, che fare gli auguri. A tutti. (foto Gabriele Durante)