Intervista al vicesindaco Polichetti: “Grazie a Sgarbi nel 2018 investiremo 200 mila euro per la cultura”
L’entusiasmo suscitato dalla presenza nella città metelliana del critico d’arte Vittorio Sgarbi, in occasione la scorsa settimana della serata inaugurale della rassegna d’arte contemporanea “Magister Artis” nel ritrovato e riqualificato complesso monumentale di San Giovanni, è stato qualcosa di veramente straordinario.
In altre parole, la presenza di Sgarbi, a prescindere dalla mostra stessa, è stato un vero e proprio evento.
Non a caso, ne parliamo con il vicesindaco del Comune di Cava de’ Tirreni, Enrico Polichetti, in particolare nella sua qualità di assessore ai Grandi Eventi.
“Confesso –esordisce il vicesindaco Polichetti- che non credevo che la cultura fosse capace di attrarre ed entusiasmare tanta gente. Si è trattato davvero di un grande evento, quello dell’altra sera, né più né meno come l’accensione del nostro maestoso albero di Natale a piazza Duomo”.
Beh, non sono proprio la stessa cosa e il pubblico è in parte anche un tantino diverso…
“Sì questo è vero, ma sempre due eventi sono”.
Di questo passo mettiamo sullo stesso piano anche la mostra dei coccodrilli e la sfilata per Miss via Filangieri…
“La qualità forse è diversa, ma sempre di eventi si tratta”.
Andiamo oltre. Torniamo a Sgarbi, il quale nel suo intervento ha chiarito alcuni concetti e a voi politici ha fatto più di un rimbrotto, tirandovi per bene le orecchie. Lei forse non ha apprezzato certi suoi passaggi, dica la verità?
“Più che critiche Sgarbi ci ha dato preziose indicazioni, utili insegnamenti. Ad esempio, mi ha molto colpito quando ha detto che «una città colta e bella è la migliore politica possibile», o «che più si innalza l’offerta della politica alla bellezza e all’arte e più si ha un vantaggio». Credo che questi siano degli ottimi spunti di riflessione per noi amministratori comunali”.
Ha anche detto «che l’arte e la cultura tirano», che la politica non deve umiliare la cultura, e che «senza cultura non si può fare politica». Insomma, a voi politici, con garbo, Sgarbi ve le ha suonate di santa ragione. Non crede?
“No, ci ha dato buoni suggerimenti e devo dire che io sono rimasto molto impressionato da queste sue tanto autorevoli affermazioni. Tant’è che ho subito parlato con il sindaco Servalli della necessità di investire sulla cultura. Mi sono fatto persuaso che il futuro di Cava è soprattutto la cultura, uno dei pilastri del suo futuro sviluppo almeno quanto il turismo, il commercio, l’artigianato”.
Senza danari, però, non solo non si cantano messe ma non si fa neanche cultura?
“E’ infatti ho proposto al sindaco Servalli di spostare centomila euro dalla previsione di spesa per la realizzazioni di lavori allo stadio comunale in modo da investirli in attività di promozione culturale per il prossimo anno, mettendo al centro degli interventi proprio il complesso monumentale di San Giovanni, che deve diventare il motore dell’imprenditoria culturale in città, un polo culturale di prim’ordine che altre realtà viciniori non hanno, soprattutto per la sua collocazione in un contesto architettonico come il nostro centro storico porticato”.
E il sindaco Servalli è d’accordo?
“Altro che, ha addirittura rilanciato e pensa di spostare a favore della cultura dai lavori per lo stadio ben duecentomila anziché centomila euro, ma anche di mettere mano al progetto di dare alla città un vero teatro riprendendo così l’idea dell’ex sindaco Gravagnuolo affossata dal suo successore Galdi”.
Insomma, ci voleva Sgarbi per folgorarvi sulla strada della cultura?
“Non ricordo chi, mi perdonerete di ciò, ma c’era un personaggio di successo che qualche anno fa diceva che non è mai troppo tardi…”.
Ovviamente, cari lettori, forse l’avrete capito da soli e, in ogni caso, non vogliamo creare false aspettative: questa è semplicemente una intervista immaginaria. Un banale ed innocente gioco dei desideri e nulla più.
Ci piacerebbe, un giorno, che il vicesindaco Enrico Polichetti, meglio ancora il sindaco Servalli, o comunque un qualsiasi altro amministratore comunale metelliano, ci rilasciasse per davvero un’intervista di un simile tenore. Vorrebbe dire che davvero saremmo ad una svolta, non buona com’è stata promessa, bensì ottima, straordinaria, epocale. Sappiamo bene, però, che per ora la nostra è solo fantasia e che è meglio non illudersi per non restare dolorosamente delusi. Per questo, diamo solo sfogo ad un po’ di immaginazione, senza nulla a pretendere.
In fondo, non facciamo male a nessuno e cosa costa sognare?
13.12.17 – by Nino Maiorino – Bravo Pasquale, gliele hai “suonate” di santa ragione, pure se con garbo. Speriamo che chi deve intendere, intenda, specialmente per il teatro.
Caro Pasquale Petrillo consentimi: non posso tenere la bocca chiusa. L’ intervista al vicesindaco è il trionfo della vera ignoranza: l’accensione dell’albero, per altro inadeguato alla ampiezza della piazza e alla stessa architettura, nonè stato un grande evento e meno che mai può essere paragonato ad un evento culturale, quale quello che ha visto la presenza di Sgarbi. Per dirla tutta Vittorio Sgarbi a prescindere dalla sua grande professionalità e competenza, coinvolge sempre le folle, per il suo essere anche personaggio, provocatorio, estemporaneo nelle contestazioni. Non c’è da meravigliarsi che Cava è una cittadina colta, assetata di cultura. Quando ci si sorprende dei nostri concittadini, significa che si ignora la realtà , sorprendersi è indice di non conoscenza, di trascuratezza e disinteresse, di pessima gestione della città. A Cava abbiamo uomini di ingegno, talenti, artisti, di fama nazionale e internazionale che non aspettano Sgarbi per farsi conoscere. Cosa fa la nostra amministrazione per i suoi FIGLI? Qiel poco che si realizza, a parte, come gli stessi amministratori fanno, coltivare il proproprio orticello, è opera di privati, raramente l’amministrazione si fa promotrice in prima persona, si aspetta di avere io cosiddetto “cocco sbucciato e buono” per assumersene la paternità e il patrocinio. Cava non ha spazi idonei, quei pochi sono insufficienti, inadeguati. Non c’è il teatro, lo aspettiamo da sessanta anni. Mediateca doveva essere un teatro (progetto del compianto architetto salsano), l’ex manifattura doveva essere, (progetto e promesse dell’Avvocato Messina) un polo culturale ad ampio respiro, e possiamo continuare all’infinito. Cava, e tu ben lo sai, Caro Paesquale Petrillo è sempre stata una città, possiamo dire, all’avanguardia per cultura ed eleganza. Vogliamo parlare dei nostri talenti e di qualche manifestazione di rilievo? Avalon Arte,Premio Badia e Premio Iride, giusto per citarne un paio, Accademia Jacopo Napoli e Corte dell’Arte (la stanno facendo morire per mancanza di fondi), talenti cavesi? Margherita De Angelis (soprano del coro del San Carlo ) è mai stata invitata a tenere un concerto? E Renata Fusco, Marco Volino, Julian Mazzariello, Giacomo Casaula ( attore) che spazia fra il San Carlo, Villa Di Donato, i teatro “Totò” e il San Carluccio di Napoli ? E Francesco Puccio? Vogliamo parlare dei docenti universitari dei ricercatori e quanti altri? Non è forse vero che vengono letteralmente ignorati? Definiscono eventi culturali i mercatini, l’albero di Natale e affini? Per carità hanno anche questi ragione di essere e di essere apprezzati, ma tra il grande evento ben organizzato tra il folklore e folklorismo natalizio ne passa. Mi puoi spiegare come mai Mimmo Venditti, Clara Santacroce, io stessa se facciamo qualcosa riempiamo i teatri ( al teatro Verdi io ho fatto il tutto esaurito giusto per la cronaca) e Mimmo ovunque va stra e stra riempie i teatri e cito per concludere una giovane promesa del teatro che sta avendo grande successo IRENE MAIORINO e non parliamo della sorella Chiara una donna scienziato, una ricercatrice. Allora bisogna programmare, informarsi, affidarsi ad esperti, coinvolgere la città, pubblicizzare, Pasquale bisogna adeguarsi al livello della città che come dicevo è molto colta. Quando si ignora si abbia la modestia di tacere vestirsi di penne di pavone fa l’immagine non la sostanza.
Per favore piantiamola con le promesse e con le critiche demagogiche alle passate amministrazioni, si guardi al futuro della città, che diciamola veramente tutta, sta languendo, il commercio sta ricevendo botte da orbi, le cittadine a noi vicino stanno facendo di tutto per rilanciare la propria immagine. Non ci dite più ve ne supplichiamo, che ci sarà una svolta politica per la cultura e grandi investimenti. Le bugie caro assessore le racconti ad altri. Mi sorprende che lei che si ritiene un grande organizzatore di GRANDI EVENTI non abbia capito la lezione di Sgarbi. Giusto: segua i suoi consigli e non si preoccupi solo delle bancarelle natalizie, abbia l’umiltà quando va in giro per Cava di ascoltare civilmente la voce dei cittadini.