Indagine SWG sugli italiani e la politica: un Paese al bivio che ha paura del futuro
“Immagini la situazione dell’Italia tra dieci anni. Secondo lei, ciascuno di questi problemi sarà risolto o aggravato?”.
Questa è la prima domanda posta dai ricercatori di SWG, nella rilevazione effettuata a inizio di questo mese di giugno, ad un campione rappresentativo nazionale di 1.500 soggetti maggiorenni.
Ebbene il 59% ritiene che i aggraverà il problema dell’immigrazione, mentre il 51% pensa che si aggraverà anche quello relativo ai bassi livelli di salari e pensioni e per il 50% quello del terrorismo internazionale. Insomma, viene prefigurato uno scenario abbastanza cupo.
“Il Paese tra dieci anni, in base alle sensazioni emozionali e percettive espresse dalle persone -scrivono i rilevatori nella loro analisi delle risposte raccolte- sarà più povero e frenetico. Sarà ancor di più individualista di quanto non lo sia oggi, ma anche più vecchio e, soprattutto, più ingiusto”.
Alla seconda domanda, infatti, “pensando alla società del prossimo futuro, come sarà secondo lei rispetto a quella di oggi?”, le risposte sono inquietanti e desolanti: più ingiusta, meno democratica, più povera, più in declino, più ignorante, più frenetica, più vecchia e via di questo passo.
“L’evolversi della nostra società -scrivano ancora gli analisti- non sembra destinato a cogliere nuovi lidi e sfide culturali, anzi, pare volgere la prua verso un decadimento dei livelli di cultura, sapere e dei livelli di democrazia”.
Sulle previsioni circa ciò che migliorerà o peggiorerà, gli italiani ritengono che aumenteranno le pari opportunità, ma per il resto sono pessimisti, il 62% pensano che peggioreranno i livelli di benessere economico, mentre il 61% ritengono che aumenteranno le diseguaglianze sociali, il 59% che peggioreranno sia la corruzione che le opportunità per i giovani.
“Il nostro Paese è una realtà che, se da un lato, avverte il deficit di futuro, la sfiducia neicorpi intermedi, il basso profilo delle classi dirigenti -si legge ancora nell’analisi che accompagna la ricerca- dall’altro lato, è sfiancato dallo status quo e vuole assolutamente innestare una nuova marcia, vuole il cambiamento”.
“L’Italia è una nazione al bivio -concludono gli analisti di SWG- ha bisogno di ritessere un senso di comunità, di ritrovare punti in comune su cui marciare (pur nella differenza delle posizioni politiche), di fare i conti con un progetto Italia. È una società che, innanzitutto, ha bisogno di ritrovare una classe dirigente, persone che vogliano impegnarsi per cambiare e che lo facciano con ragione e con sentimento. Come direbbe Winston Churchill: “Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta”.