Il complicato rapporto della Meloni con Berlusconi, l’amico di Putin
Il complicato rapporto della Meloni con Berlusconi, il primo amico di Putin
Nel centrodestra a guida Meloni pronosticavo che Matteo Salvini sarebbe stato un elemento di disturbo. Una spina nel fianco del futuro governo. Quello cioè che avrebbe provocato non pochi contrasti e tensioni. Mi sbagliavo. Almeno finora.
In questo senso, purtroppo, la parte del leone la sta facendo Silvio Berlusconi. In tutta onestà, una delusione. Non tanto sulla legittimità delle sue richieste e delle posizioni assunte, quanto sulle modalità. Più ancora sulla mancanza di senso delle istituzioni.
Nessuna nega a Berlusconi il ruolo di fondatore dell’attuale centrodestra. Peccato però che non si rassegni al fatto che i rapporti di forza sono cambiati. E di questo deve prendere atto prima che commetta altre sciocchezze. Non riesce ancora a capacitarsi che quella ragazzina che è stata dieci e passa anni fa un ministro del suo governo, ora sia a pieno titolo e merito la leader del primo partito italiano. Se ne faccia una ragione, il leader del centrodestra è Giorgia Meloni. E’ lei che ora dà le carte. Lo ha deciso il popolo. Punto.
E’ triste vedere un anziano leader di partito qual è Berlusconi agitarsi come un leone in gabbia nel tentativo di mettere i bastoni tra le ruote alla Meloni. E’ deprimente e scandaloso un simile spettacolo quando il nostro Paese è alle prese con un’inflazione aggressiva e con una crisi energetica che sta mettendo in ginocchio il nostro tessuto produttivo. E’ offensivo, e forse indecente, vedere simili balletti mentre le famiglie italiane sono preoccupate per gli sviluppi e le ricadute in casa nostra della guerra in Ucraina oltre a come riempire il carrello della spesa.
E’ preoccupante, poi, sentire Berlusconi che parla di Putin come il primo dei suoi cinque veri amici. Tanto da mandargli in regalo 20 bottiglie di vodka per il suo recente compleanno. E’ lo stesso Putin che ha invaso l’Ucraina, bombarda e fa strage di civili, si annette territori e minaccia l’uso della bomba atomica. Inutile aggiungere altro. C’è solo da chiedersi: Berlusconi ha perso il senno o lo fa scientemente per mettere in difficoltà la Meloni e il suo futuro governo?
E’ a dir poco inopportuno e sconveniente, poi, che Berlusconi come ha fatto ieri “assegni” ad uomini del suo partito i ministeri del futuro governo Meloni. E’ una scorrettezza istituzionale senza limiti. La Meloni, infatti, non ha ricevuto ancora nessun mandato a formare il nuovo governo. E fino a prova contraria è il presidente della Repubblica a nominare i ministri su proposta del presidente del Consiglio dei Ministri, che di sicuro non sarà Berlusconi. Questi annunci del leader azzurro sono inaccettabili e fuori dalla grazia di Dio. Rispondono ad un solo obiettivo: screditare, delegittimare la Meloni. Nel tentativo alquanto maldestro e bislacco di indebolirne la leadership. In questo caso, con linguaggio forbito, si parla di sgrammaticatura istituzionale. Molto più prosaicamente potremmo parlare di indecenza. Politica e istituzionale, ovviamente.
In conclusione, il cammino per Giorgia Meloni è davvero assai difficile e pieno di spine. E appare ora quanto mai complicato il rapporto con Berlusconi. La situazione internazionale e del nostro Paese è così complessa e delicata che impone la nascita di un governo coeso oltre che capace.
Alla Meloni non resta altro che esercitare fino in fondo le sue prerogative quando riceverà l’incarico di formare il nuovo governo. Non ha scelta, deve decidere per il meglio senza farsi condizionare da chi vuole giocare al rialzo. Chiunque esso sia. Ora tocca a lei e deve dare il meglio di sé. Il Paese sarà con lei. Anche chi non l’ha votata e forse mai la voterà.
D’altro canto, se la barca affonda, c’è per tutti il rischio di affogare.