“Carneade! Chi era costui?”. Confessiamo che, di primo acchito, questa è la prima considerazione che abbiamo fatto nell’apprendere il nome del nuovo assessore nominato dal sindaco Servalli: Ida Damiani. Una perfetta sconosciuta, almeno ai più. Titolo di merito? Essersi candidata alle ultime comunali nella lista “Cava Libera” messa su da Giovanni Del Vecchio. E poi il sostegno, pare incondizionato, al percorso politico sempre di Del Vecchio, transitato con i suoi, armi e bagagli, nell’UDC, nonché l’amicizia con l’ex assessore Paola Moschillo di cui va a prendere il posto in giunta.
Per il resto, ad oggi, null’altro è dato sapere del nuovo assessore. E, dalle foto diffuse dagli zelanti colleghi dell’Ufficio Stampa comunale, si può ammirare una signora di mezza età di bell’aspetto, come una delle tante casalinghe o professioniste metelliane, intenta a firmare l’atto di nomina sotto lo sguardo vigile ma compassato e per nulla entusiasta di Servalli, mentre l’ossequioso e servizievole vicesindaco Enrico Polichetti è impegnato, pur di far qualcosa e giustificare così la sua ingombrante e inopportuna presenza, a tener fermo il foglio da firmare sulla scrivania sindacale. Un bel quadretto, insomma, mutuato forse, fatte le dovute proporzioni e gli opportuni distingui, dagli scatti della famiglia reale britannica con regina, burbero consorte, giovani eredi al trono e pupo regale.
La sensazione è che Servalli con questa nomina conferma quel che ha fatto vedere in questi suoi quasi tre anni di governo: l’ordinarietà che rasenta il grigiore, il tratto pressoché impiegatizio del personale politico che lo circonda, le luci della ribalta per attori semi-sconosciuti.
Oddio, è anche vero che il sindaco Servalli non si smentisce nel suo essere una persona perbene, assai accorta, prudente, equilibrata, minimalista e mai sopra le righe, paziente quasi come Giobbe e discreto incassatore di diretti e mancini nel ring della politica locale. Per farla breve, una garanzia di serietà e misura.
Il dilemma, tuttavia, si ripropone: questo è quello che riesce ad esprimere il centrosinistra cavese o è quello che riesce o vuole politicamente mettere il campo il sindaco Servalli? In altre parole, questo è quello che c’è in giro in città o è quello che si vuole avere intorno? Una cosa è certa: se la politica è anche immaginazione, fantasia, e capacità di far sognare, di entusiasmare, di scaldare i cuori e ritemprare gli animi, di sicuro non è quella che governa il Palazzo di Città. D’altra parte, ad onor del vero, in questi tempi di vacche magre ci accontenteremmo di strade pulite e asfaltate, di marciapiedi in ordine… e ciò sarebbe già un apprezzabile risultato.
Per il resto che dire? Null’altro, se non augurarci delle capacità di talent scout del sindaco Servalli, ma anche e soprattutto di Del Vecchio e del segretario cittadino dell’UDC Umberto Ferrigno. Forse avranno visto giusto e la Damiani potrebbe rivelarsi, per quanto poco conosciuta, un amministratore non solo onesto e trasparente, qualità che diamo per scontate, ma anche e soprattutto capace, volitivo, incisivo, oltre che dotato di senso delle istituzioni e sensibilità umana e sociale.
Insomma, non è escluso che potremo avere una piacevole sorpresa. A meno che, come i maligni mormorano, quella della Damiani non sia altro che una nomina a termine, ovvero fino a che le urne delle prossime politiche non daranno il loro responso. In breve, un modo per tappare provvisoriamente un buco. Se così fosse, avremmo un nuovo tipo di assessore: quello per caso.
Ad ogni modo, tratteniamoci per quanto possibile dal pronunciare giudizi affrettati sul nuovo, misterioso assessore. Com’è giusto che sia, le persone vanno valutate per quello che fanno e non per altro. E l’assessore Damiani dovrà essere giudicato per ciò che darà all’attività amministrativa del palazzo e alla politica cittadina. Il pedigree e la notorietà contano poco o niente. Per questo, al di là di qualsiasi considerazione politica, al neo assessore formuliamo gli auguri sinceri di buon lavoro.