Governo Meloni, tanto da lavorare e in tutta fretta
Governo Meloni, tanto da lavorare e in tutta fretta

Con la nomina, forse nella giornata di domani, di viceministri e sottosegretari, il governo di Giorgia Meloni può iniziare a lavorare a pieno ritmo.
Sul tappeto ci sono alcune questioni urgenti da affrontare con determinazione e incisività. La crisi energetica, con le bollette salate di luce e gas, è quella che più preme agli italiani. Mettere un freno agli aumenti dell’energia significa salvaguardare il nostro sistema produttivo. Allo stesso tempo, vuol dire imprimere una frenata all’inflazione, che sta erodendo il potere di acquisto delle famiglie.
Certo, poi ci sono altri temi sul tappeto non meno importanti. In ogni caso, la priorità è l’economia. A cominciare dai conti dello Stato, con l’approvazione dell’integrazione alla Nadef, la nota di aggiornamento al Documento di Economia e finanza. In altre parole, mettere in campo una manovra economica di non poco conto. Tradotto, vuol dire che la Meloni dovrà approntare una Finanziaria in tutta fretta.
Insomma, per il governo Meloni c’è molto da lavorare e in tempi assai ristretti.
Quel che preoccupa, e forse irrita la stessa presidente del Consiglio, è la fuga in avanti di qualcuno dei suoi ministri. E’ il caso di Salvini, che sta dettando l’agenda degli argomenti da trattare come se alla guida del governo fosse lui e non la Meloni.
Mai come adesso, però, sembra a dir poco necessario la regola del silenzio e del lavoro. In breve, non distrarsi e non distrarre.
Speriamo bene.
A sinistra, intanto, c’è chi continua a trastullarsi sul diritto a essere chiamata avvocata, ministra e presidenta. E questo mentre famiglie, imprese e piccoli negozianti sono in affanno dopo gli anni del covid ed ora per questa guerra in Ucraina, che ci toglie il sonno per il rischio atomico e ci regala un’inflazione devastante.
Che Dio salvi l’Italia!