scritto da Eugenio Ciancimino - 04 Dicembre 2020 09:55

Coronavirus, la mappa geopolitica dei vaccini

Il nuovo ordine mondiale da ridisegnare dopo lo sconvolgimento prodotto dalla pandemia da coronavirus recherà i segni dei vaccini che entreranno in distribuzione.

I primi tre recano i marchi del made in USA e nel Regno Unito. Ne evidenzia l’importanza geopolitica Mario Sechi, direttore dell’AGI, in una riflessione sulla “mappa del risiko in corso”.

Sono – come egli scrive – gli unici “bagliori” posti in essere dalla “cavalleria della scienza” supportata dal programma Warp Speed dell’amministrazione Trump, lasciato in eredità a  Biden, e dall’impegno del governo inglese.

“Washington  e Londra portano la torcia della speranza, perché dove ci sono democrazia e libertà, mercato e competizione, la ricerca scientifica si sposa con l’industria e l’azione politica”.

Una constatazione che riassume il senso di una risposta al percorso del virus emigrato verso l’Occidente dalla Cina della dittatura del partito unico, reticente con l’OMS ed unica beneficiata, nel mondo, dal Covid-19 in termini di fatturati economici. Anche in quest’altra guerra mondiale, la terza, si sta affermando “il primato dell’Anglosfera” a fronte di una Russia doppiata sul preannunziato Sputnik e di una Europa “in cerca d’autore”.

“Mappa e bussola – sottolinea il direttore AGI – sono ancora sul veliero dell’Occidente. La via è segnata, la battaglia sarà vinta, è questione di sabbia nella clessidra”.

La partita si gioca sui tempi di attivazione della logistica che i singoli Stati sono in grado di approntare per il trasporto, la distribuzione e la vaccinazione di massa. Sul punto il nostro Paese ha da riscattare le fragilità delle sue strutture sanitarie colte in contropiede nella prima fase epidemica e rivelatesi inadeguate a prevenirne gli stress d’autunno  ed a far fronte alla recrudescenza dei contagi.

Si tratta di “una prova da superare con la consapevolezza che stiamo per uscire dalla crisi” mentre “in Italia il dibattito pubblico  appare cupo, intriso di rancore; manca la parte dell’homo faber”.

L’impresa è possibile ed è a portata di mano un altro racconto di verità e di fiducia in un prossimo diverso, al di là del bene e del male.

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