Cava, sul regolamento del Centro Storico è bagarre in Consiglio comunale
Le modifiche al regolamento del Centro Storico provocano la “secessione dell’Aventino” al Consiglio comunale di Cava de’ Tirreni. L’episodio si è consumato questa mattina durante lo svolgimento dell’assise consiliare.
Tra i punti all’ordine del giorno, infatti, vi era la votazione alle modifiche apportate al regolamento denominato “Borgo Grande” come era anticamente denominato il centro storico metelliano.
A presentare l’argomento è stato l’assessore con delega al Centro Storico, Enrico Polichetti, il quale ha ribadito che è stato rispettato e portato avanti con dedizione e sacrificio l’impegno preso dall’Amministrazione, fin dal suo insediamento, di dare massima attenzione al centro storico cittadino, uno dei più pregiati e particolari del sud Italia.
“E’ stato un lavoro non semplice, cominciato lo scorso ottobre”, ha riferito l’assessore, “abbiamo dialogato con tutti: commercianti, fruitori e abitanti del centro e il regolamento scaturito è un grande risultato”.
Il borgo porticato cavese, col suo valore storico e architettonico, costituisce una risorsa preziosa per la città, anche sotto il profilo dell’attrattiva turistica; renderlo dunque decoroso, accogliente e privo di barriere architettoniche è essenziale. I suoi confini sono stati ampliati fino a comprendere via Andrea Guerritore, Viale Garibaldi e via Armando Lamberti; tra le novità previste negli articoli del regolamento è prevista la possibilità di ottenere un “marchio di qualità per l’accoglienza” per i locali che si adeguano alle esigenze delle persone con disabilità e quindi: realizzino spogliatoi idonei a chi ha disabilità motorie, siano in grado di comunicare col linguaggio dei segni e confezionino e smercino prodotti alimentari privi di glutine e lattosio.
Per dare decoro e pulizia ai portici si è deciso di vietare l’affissione di locandine, manifesti e tabelle su muri e pilastri dei portici, ma si potrà fare in apposite bacheche. Circa l’annosa questione dell’inquinamento acustico lamentato dagli abitanti del borgo, è fatto obbligo ai gestori di rispettare i limiti di decibel e adottare le misure a garantire il rispetto della quiete pubblica, inoltre nei locali non potranno essere allestiti spazi per karaoke, danze e balli. Insomma, nessuna promiscuità, se si è in un bar o un ristorante non ci potrà attrezzare per altri scopi se non quelli originari. Inoltre, ogni esercizio potrà usufruire solo di tre autorizzazioni annue per organizzare concerti e piccoli intrattenimenti, questo al fine di dare una linea guida uguale per tutti.
Ma le scintille e la relativa uscita dall’assemblea al momento del voto si sono avute quando si è discusso dell’art. 8 che tratta le prescrizioni in materia di manifestazioni a carattere religioso, storico e culturale, quindi processioni, rievocazioni storiche e festeggiamenti solenni.
Sono state cassate tutte le vecchie informazioni che catalogavano quali potevano essere gli eventi consentiti nel centro storico; una scelta, questa di non normare, per non discriminare nessuno, hanno spiegato, cosicchè di volta in volta si potranno fare le giuste valutazioni e decidere quale sarà la migliore valutazione.
L’opposizione ha reagito in maniera risoluta a tale decisione, definendola “fascista” (Pasquale Senatore) e volta a osteggiare le manifestazioni religiose del Santuario Francescano, per cui ha deciso di non votare il regolamento e di abbandonare l’aula.
Una decisione alla quale non è mancata la replica dell’assessore Polichetti: “Il convento e il suo rettore nutrono la completa fiducia delle istituzioni e la mia stima personale. Siamo aperti al dialogo e al confronto con tutti gli enti, religiosi e non. Non deve passare il messaggio erroneo che l’Amministrazione abbia un atteggiamento ostativo perché niente è stato negato a nessuno.”
Circa la manutenzione del centro storico ha poi continuato con decisione: “Il livello in cui lo abbiamo trovato era indecoroso e ci stiamo dando da fare con costanza per ripulirlo e riassestarlo. Il borgo porticato non è e non deve sembrare un mercato! Il regolamento che state contestando è preso da modello dai comuni limitrofi che ci hanno contattato ed è un atto adeguato alla legge. Sono dispiaciuto per l’ abbandono dell’aula quando fin da ottobre, da quando abbiamo cominciato a lavorarci, è stata richiesta a tutti la massima collaborazione, ma tali inviti sono rimasti inascoltati. Non consento a nessuno alcuna strumentalizzazione, ma esorto vivamente ognuno a lavorare per l’interesse della città.”, sono state le sue parole conclusive.
Al termine dell’intervento il regolamento è stato approvato all’unanimità dalla maggioranza e con l’assenza dell’opposizione.