Cava: Servalli è il nuovo sindaco, vince l’astensione, sconfitta pesante per Galdi
Enzo Servalli è il nuovo sindaco di Cava de’ Tirreni. Ha vinto al ballottaggio in modo netto con il 60,59% pari a 13.859 voti. Il sindaco uscente Marco Galdi si è fermato al 39,41% pari a 9.015 voti.
Servalli rispetto agli 8.833 voti rastrellati al primo turno, ha conquistato al ballottaggio altri 5 mila voti, Galdi, invece, che partiva dai 7.777 voti del primo turno, è riuscito ad aggiungervi poco più di mille voti. Insomma, il recupero di Galdi di cui si parlava era solo un’illusione ottica, un’impressione del tutto sbagliata. In altre parole, non c’è stata partita.
Enzo Servalli ha vinto in quasi tutti i 55 seggi distribuiti nella valle metelliana. Ha superato il 70% dei consensi in più di un seggio. Alla sezione n. 29 di via Carlo Santoro, ubicata nella frazione S. Lorenzo, ha avuto i maggiori consensi: 71,65% rispetto al 28,35% di Galdi. Alla sezione alla sezione 24 di Pregiato ha avuto il 71,14%, seguita dalla n. 13, nel centralissimo corso Mazzini, con il 71,13%, quindi alla 35 alla frazione Annunziata con il 70,12%.
Servalli è riuscito a vincere in modo netto anche in quello che è uno dei due feudi del centrodestra cavese, la popolosa frazione S. Lucia, dove non c’è stata storia in tutte e quattro le sezioni.
Il sindaco uscente ha vinto in solo 3 sezioni. Due in quello che è l’altro e ormai unico feudo rimasto fedele al centrodestra, la frazione rurale di S. Anna. Alla sezione 55, infatti, Galdi ha avuto il 67,32% dei voti, mentre alla 54 il 58,83%. Galdi ha vinto poi di misura anche alla sezione 45 di S. Maria del Rovo con un risicatissimo 50,24% di consensi.
Oltre a Servalli, però, ha vinto anche l’astensionismo. Al voto sono andati appena il 50,17% degli aventi diritto al voto, in pratica la metà dei 46.523 elettori cavesi: 23.341. In altri termini, rispetto al primo turno, circa 9.000 cavesi, poco meno del 20%, hanno disertato le urne.
C’è di più. I voti validi sono stati 22.874, al netto di 467 schede bianche o nulle. In altre parole, a decidere è stata meno della metà degli elettori metelliani: il 49, 17%.