Cava, l’accoglienza dei migranti in strutture cittadine discussa in Consiglio comunale
La questione dell’accoglienza degli immigrati è approdata ieri pomeriggio in Consiglio comunale ed è stata discussa durante le interrogazioni e raccomandazioni in seguito alla sollevazione dell’argomento da parte del consigliere Marco Galdi.
In seguito all’accordo tra Governo e Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) sull’accoglienza dei migranti per l’avvio di un sistema di ripartizione graduale e sostenibile dei richiedenti asilo e dei rifugiati sul territorio nazionale attraverso lo Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), il sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, ha fatto chiarezza sulla questione e sul ruolo che dovrà svolgere la cittadina metelliana.
“È’ la questione delle questioni, che ci accompagnerà per anni -sono state le sue parole- In seguito a colloquio con la Prefettura di Salerno, i frati del Convento di San Felice dei Frati Cappuccini si sono offerti di ospitare venti nigeriani che sono ospiti della struttura, tra di essi un uomo e una ragazzina che sta frequentando un istituto scolastico cavese, scappati da una sanguinaria guerra civile tra fazioni politico-religiose che sta funestando il paese.”
Accoglienza sì, ma come? Questo il quesito che si è posto ed ha posto all’assise comunale il Primo cittadino.
“Ho parlato con il Prefetto di Salerno, Salvatore Malfi, in una riunione che si è tenuta non più di quindici giorni fa con i sindaci della provincia e del delegato nazionale dell’Anci -ha continuato il Sindaco- ogni Comune dovrà comunicare la propria adesione al Piano nazionale di riparto dei richiedenti asilo, arrivato dopo l’intesa tra il Ministero dell’Interno e l’Anci. Il principio guida sarà il rapporto tra residenti ed immigrati. La proporzione dovrà essere pari a 3 migranti ogni 1.000 abitanti, con il coinvolgimento di istituzioni locali e forze dell’ordine”.
Servalli ha precisato che non è stato ancora preso alcun impegno dal Comune di Cava e non vi è alcun obbligo di cui farsi carico, ma si è dichiarato certo che la città, nel caso, non verrà meno al suo spirito di solidarietà che la caratterizza: “Mi sono giunte diverse telefonate di cittadini che hanno dichiarato la loro disponibilità ad accogliere. E’ chiaro che occorrono strutture adeguate, ma Cava non è quel vomitatoio di rabbia e rancore che alcuni commenti sui social potrebbero far pensare”.
Un altro argomento delicato ed importante che è stata dibattuto riguardava la dichiarazione di prevalenti interessi pubblici al mantenimento dell’immobile abusivo ubicato alla via S. Martino, n. 85, nella frazione di Passiano.
Quella del disagio abitativo, come ha detto Servalli, è una realtà drammatica che interessa la nostra città. Si è deciso, per evitare l’abbattimento dell’immobile, di dichiarare, appunto, il prevalente interesse pubblico per l’immobile acquisito al Patrimonio Comunale e di destinarlo ad alloggio di edilizia residenziale pubblica- sociale in considerazione delle condizioni di generale emergenza abitativa della città. Per cui il nucleo familiare che occupa l’edificio abusivo potranno continuare ad abitarvi poiché non dispongono di altra idonea soluzione abitativa e posseggono i requisiti di legge previsti e pagheranno un canone di locazione all’Ente comunale.
Il voto, palese, ha visto compattarsi maggioranza e opposizione per procedere col provvedimento, fatta eccezione per i consiglieri Clelia Ferrara e Antonio Barbuti che si sono astenuti.
Non sono mancate invece perplessità da parte di entrambi gli schieramenti per l’assenza del consigliere Massimiliano Di Matteo. In particolare, Marco Galdi ha sottolineato che “una parte politica che ha fatto di questa questione il suo cavallo di battaglia puntualmente manca in questi appuntamenti cruciali, mentre altri sistematicamente si astengono da tale responsabilità”.
Anche Giuliano Galdo, capogruppo PD, ha fatto rilevare il peso dell’assenza in aula. “Chi oggi non partecipa a questa seduta si assume una precisa responsabilità nei confronti di chi vive questi disagi abitativi”, sono state le sue parole poco prima della votazione che ha visto provenire applausi dai cittadini presenti al dibattimento.