Cava, la vergogna del porticato del Palazzo di Città ridotto ad un indecoroso suk
“La differenza in termini di valore culturale dovrebbe farla l’assessore Lamberti? Ma se proprio davanti all’ingresso del comune, di domenica, ci si imbatte in un’accozzaglia di mobili e persino di quadri appesi alla parete principale del Palazzo di Città, come si fa a parlare di margini di miglioramento?”
La domanda ci viene rivolta da una gentile lettrice che, a corredo delle sue osservazioni, invia anche una serie di immagini fotografiche, che documentano del mercatino domenicale allestito ieri su piazza Abbro.
“Sulle prime -prosegue la cittadina che ci ha contattato- credevo fosse qualche famiglia sfrattata o la cui abitazione fosse minacciata di abbattimento perché abusiva, che si era accampata con il mobilio sotto il comune per protesta. Invece ho scoperto che si trattava di un venditore che aveva occupato tutto il porticato. Un insieme poco decoroso”.
Ed a proposito di decoro il resto della piazza era invece invece destinato a bancarelle con merce di dubbio gusto, peraltro ieri ricoperte da cerate antipioggia vecchie e sporche a causa del cattivo tempo, con esposto ciarpame vario e persino mute da sub e canne da pesca!
A scrivere al nostro giornale, corredando il tutto con alcune foto che pubblichiamo, è stato anche il consigliere comunale Enzo Passa.
“Non è S. Giovanni il luogo deputato per le mostre?” si è chiesto il consigliere Passa.
“Secondo l’assessore e vice sindaco Lamberti, questa città -ha proseguito- con queste ZINGARATE, dovrebbe nel 2022 diventare capitale della cultura? VERGOGNA!”.
Indubbiamente, la cosa è indecorosa, testimonia una sciatteria di fondo, uno stato di abbandono preoccupante, l’assenza di qualsiasi controllo.
“Ma i vigili -ci ha chiesto un altro nostro lettore- la domenica sono tutti di riposo? Possibile che nessuno sia preposto ad un minimo di controllo? Possibile che nessuno veda niente?”.
“Vedere il porticato del nostro Palazzo di Città ingombrato di mobili, cassettiere, comodini, tavolini e quadri di indubbio gusto è un pugno allo stomaco -continua- Questo è la sede della più importante istituzione democratica della nostra comunità, non è il porticato del mio palazzo dove c’è, con tutto il rispetto, il parrucchiere e il salumaio”.
Insomma, c’è molto da lavorare per dare un minimo di decoro alla nostra città.
Ormai siamo riusciti a fare peggio degli anni dell’Amministrazione del sindaco Fiorillo quando piazza Roma, ora piazza Abbro, veniva sistematicamente ridotta ad un suk senza averne il fascino di quello mediorientale.
Ed appare evidente che un simile mercatino va collocato in un contesto urbano diverso, di sicuro non può essere sistemato come ora tra il Palazzo di Città e il Monumento ai Caduti. Sono luoghi da rispettare non solo il 25 aprile o il 2 giugno, ma in tutti i giorni e in tutte le ore.
Egregia Signora, non sono del posto ma bazzico la mia amata Cava da circa 10 anni per ragioni personali. La amo e con chiunque al nord ne abbia parlato, l’ho sempre “servita” con guanti bianchi su piatto d’argento. Questo Le fa capire il sentimento che nutro per la città nonostante (RIPETO), le mie origini sono altre. Appoggio pienamente tutto ciò che Lei ha menzionato nell’articolo e mi permetto a tal proposito di invitarLa sulla frazione San Cesareo, proprio dove ci sono le chiesine e da dove noi amanti della corsa, più che fare sport sembra “giocare” al gioco che si faceva un tempo con i numeri a terra scritti col gesso a causa delle deiezioni canine che ahimè, i Signori della frazione dimenticano di togliere. Non parliamo della Badia… Vigili non esistono nemmeno a pagarli, civiltà zero. L’importante è votare “quei politici” perché sono gli unici a poter cambiare l’Italia (questa era la voce del popolo che gridava da nord a sud durante il periodo elezioni, prima che si trasformasse nel MAGISTRALE assegno di mantenimento)…Il paese SIGNORI indifferentemente che io possa essere tunisino, slavo, romano, fiorentino, catanese o CAVESE/CAVAIUOLO, prima lo cambia il cittadino e POI viene tutto il resto… daltronde ai ns politici fanno comode certe situazioni. Cavalcano la tigre nel periodo elettorale per poi dimenticare come tutti gli altri.
Il suolo che calpestiamo non è mio, o suo cara Signora, o del vicino che non pulisce le feci del cane o di chi vende merce come se fosse uno sfrattato, ma di TUTTI.
Cava nel cuore!