Cava, la politica “eco” di Servalli e Nunzio Senatore
Poco fa, mentre stavo prendendo un po’ di sole novembrino sulla spiaggia di Marina di Vietri, mi hanno segnalato un post.
“La scienza medica -si legge nel post- ha fatto passi da gigante in tanti settori, ma non ha ancora individuato la patologia sofferta da coloro che attraversano le strade cittadine con i bolidi elaborati e le casse degli altoparlanti a tutto volume.
Sono convito che colui che la scoprirà sarà insignito del premio Nobel. Buona domenica”.
Quelle delle discoteche su auto è una cattiva abitudine che anche nella valle metelliana trova non pochi adepti, i quali, indisturbati, anche nelle ore notturne allietano, si fa per dire, le vie cittadine. Ci sono problemi più seri, in verità, tuttavia, il cittadino che ha messo questo post sui social ha segnalato questi costumi abbastanza diffusi in città e di sicuro poco urbani.
Resto perplesso, però, quando mi viene fatto notare un particolare che mi era sfuggito: l’autore del post è il vicesindaco cavese Nunzio Senatore.
Con tutto il rispetto, dall’assessore e vicesindaco c’è da aspettarsi altro piuttosto che la sua denuncia di una pessima condotta da parte di alcuni automobilisti come farebbe e fa qualsiasi cittadino. Sarebbe più utile che nella sua veste istituzionale Nunzio Senatore, oltre che a porre la corona d’alloro al Monumento ai Caduti con la fascia tricolore, si adoperasse rispetto al Comando dei Vigili Urbani, magari sollecitando anche la neo assessore al ramo Antonella Garofalo, affinché ci fosse un maggiore contrasto a questi ed altri fenomeni.
E’ vero, i nostri vigili urbani sono in numero esiguo rispetto ad un mare di incombenze cui sono chiamati a far fronte. Tuttavia, anche nella difficoltà oggettiva, la Polizia Municipale non può rinunciare a priori al controllo del territorio. Qualcosa, insomma, sia chi li guida politicamente sia chi li dirige operativamente, qualcosa devono inventarsi e mostrare alla città che i vigili, per quanto pochi, ci sono, eccome.
Un tempo, diciamo una decina e più di anni fa, la Polizia Municipale periodicamente istituiva dei posti di blocco in alcuni punti strategici del territorio comunale, con controlli a tappeto e sanzioni a tutto campo rispetto alle irregolarità riscontrate. Era questo anche un modo per affermare il ruolo istituzionale dei vigili e dare il segno tangibile del controllo del territorio all’intera cittadinanza. Questa è una delle tante, possibile modalità organizzative, ma chi è del mestiere di sicuro ne escogiterà altre più efficaci.
Detto ciò, torniamo all’assessore Nunzio Senatore per dire che questa modalità di utilizzare i social e fare politica non è soltanto una sua prerogativa. Anzi, diciamo che è un pessimo modus operandi di gran parte degli amministratori comunali e finanche dei politici nazionali.
Non a caso, su un quotidiano autorevole come il Corriere della Sera, pochi giorni fa un commentatore molto noto e apprezzato come Massimo Gramellini ha denunciato questo malcostume politico parlando di “un Paese dove i decisori hanno il brutto vizio di comportarsi da commentatori, limitandosi a segnalare i problemi che toccherebbe risolvere proprio a loro”.
In sede locale, un primato in questa singolare disciplina lo tiene di sicuro il sindaco Vincenzo Servalli, il quale spesso ci propina dei post dove interpreta i sentimenti di cittadini rispetto a problemi che, come evidenziato da Gramellini, dovrebbe risolvere lui in quanto primo cittadino.
E’ questo un fenomeno tanto diffuso nella politica dei nostri giorni che Carlo Calenda nel suo ultimo saggio, I Mostri, parla di politica “eco”, dove eco non sta per ecologia, ma per fenomeno acustico ma in senso figurato. In altre parole, dove il politico diventa un generatore di “eco”, di quello che cioè percepiscono i cittadini.
Tant’è che Calenda arriva alla conclusione che “il messaggio politico oggi è essenzialmente di opposizione. Anche quando si è al governo”. Come è, nel nostro piccolo, il caso di Servalli e di Nunzio Senatore.
Tirando le somme, potremmo senz’altro dire che in quanto a politica dell’eco Servalli e Nunzio Senatore meritano il massimo dei voti, forse anche con lode… E nella politica amministrativa, insomma in quella reale del governo della città? Stando alle ultime elezioni, toccherebbe loro un’altrettanta positiva valutazione.
Peccato, citando sempre Calenda, che “ci capita spesso di sentire descrivere qualcuno come un bravo politico non in quanto capace gestore o statista, ma come efficace raccoglitore di voti”.
D’altronde, questo piaccia o meno, questa è la democrazia, che spesso non si rivela come il più efficiente dei sistema, ma quasi sempre, con tutti i suoi limiti, il più pragmatico.
8-11-2020 – By Nino Maiorino. Indipendentemente da tutte le considerazioni pienamente condivisibili fatte dal Direttore Petrillo, ricordo che la pessima abitudine di circolare per la città con altoparlante a tutto volume era, in passato, una caratteristica dei cafonacci dell’interland napoletano, nolano, sarnese, agro nocerino e dintorni; ora in quelle zone il fenomeno non si nota quasi più, evidentemente i cafonacci si sono trasferiti tutti qui a Cava, ex Piccola Svizzera, ecc. ecc. ecc..