scritto da Redazione Ulisseonline - 29 Ottobre 2016 16:38

Cava, il traforo per Maiori: aria fritta o reale ipotesi di lavoro?

“Bisogna correre rischi, perché il rischio più grande nella vita è quello di non rischiare nulla”. Così cita una frase di Leo Buscaglia, e pare proprio che l’Amministrazione Servalli, da qualcuno imputata di essere un po’ troppo cadenzata e zavorrata da remore, abbia deciso di rischiare, ossia volare alto con progetti “avveniristici”.

E’ il caso dell’ormai discussa idea progettuale del traforo Cava-Maiori. Un progetto che abbiamo descritto come avveniristico appunto, ma che in realtà, anche se con modalità diverse, fu già pensato diversi decenni fa, precisamente circa cinquant’anni fa, dall’allora responsabile tecnico della Provincia di Salerno, l’ingegnere Giuseppe Salsano, nonno dell’ex sindaco di Cava, Luigi Gravagnuolo. Ma non se ne fece più nulla, e così fu anche nel 2001 quando l’idea fu ripresa dall’allora sindaco, Alfredo Messina, e il progetto, dileggiato dall’opposizione, abortì prima ancora di vedere la luce.

Se n’è cominciato a riparlare dallo scorso settembre, quando è stata resa nota la stipula di un protocollo d’intesa tra il Comune metelliano e quello di Maiori per la stesura di un progetto che prevede un traforo di oltre 7 km attraverso i Monti Lattari che bypassa tutta la statale 163 amalfitana spesso intasata di traffico e, a tratti, pericolosa per la caduta di massi e frane soprattutto nel periodo invernale.

La stima dei costi per questa mastodontica opera pubblica si aggira, sembra intorno ai 130 milioni di euro. Una cifra enorme, soprattutto di questi tempi. Naturalmente, com’era auspicabile pensare, immediatamente sono sorte un bel po’ di polemiche intorno a questo progetto, in primis circa i finanziamenti per realizzare un’opera di tali dimensioni e costi. Poi ci si chiede quale possa essere l’impatto ambientale e paesaggistico e quali possano essere i concreti vantaggi per il territorio cavese e quello costiero, qualora quest’opera andasse in porto.

Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale i consiglieri di opposizione e di maggioranza hanno preso a turno la parola per esprimere le proprie opinioni in proposito. C’era chi, come Massimiliano Di Matteo,  temeva che la città di Cava possa diventare un mero svincolo stradale tra Napoli e la Costa d’Amalfi con relativo intasamento di traffico e chi, come il professor Armando Lamberti, intravedeva in tale idea bontà d’intenti ma mancanza di metodo. A sorpresa, Marco Galdi ha plaudito alla realizzazione del traforo ed ha parlato di un possibile ritorno alla centralità di Cava con un relativo potenziale rientro degli investimenti.

Le tesi sulla bontà del progetto della galleria sono state ampiamente spiegate dai membri della maggioranza, i quali hanno comunque tenuto a precisa re che “c’è un iter da seguire che, se e quando partirà, durerà anni”; queste le parole di Giuliano Galdo in proposito, il quale ha specificato che con un collegamento più rapido, soli 7 minuti a fronte dei circa 40 di adesso, ci sarà una maggiore possibilità di flussi turistici in città e, di conseguenza, Cava sarebbe al centro di uno svincolo di collegamento tra diversi comuni dell’Agro e della Costiera.

Naturalmente al centro del mirino c’è stata la persona dell’assessore ai Lavori Pubblici, Enrico Bastolla, cui hanno giustamente chiesto spiegazioni i membri della minoranza consiliare. Bastolla ha chiarito che, a parer suo,  si stanno facendo tante questioni su di un protocollo d’intesa poiché si è ancora in una fase embrionale dell’operazione.

“Qualsiasi discussione al momento è prematura”, sono state le sue parole, invitando tutti a guardare alle opportunità che possono scaturire dalla realizzazione dell’opera, e alle possibili condizioni di sviluppo della città attraverso le grandi reti strutturali. In estrema sintesi, le sue parole hanno reso chiara l’idea che si sia montato un casus belli e si stia cercando di addentare le carni dell’avversario (nella fattispecie lui) quando ancora nessun passo è stato compiuto.

Insomma, si sta discutendo di aria fritta?

Forse, ma se è così, più che l’opposizione è la maggioranza a produrre aria fritta per un progetto che, molto probabilmente e a quanto lasciano capire i suoi stessi sostenitori, non ha futuro se non quello di restare nei processi verbali del Consiglio comunale.

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.