Cava, il gruppo Trombonieri Senatore non parteciperà alla Disfida dei Trombonieri
Il gruppo Trombonieri Senatore esce dall’Associazione Trombonieri Sbandieratori e Cavalieri e si sfila dalla “Disfida dei Trombonieri”.
E’ quanto hanno fatto sapere ieri i Senatore con un lungo e, per chi non è particolarmente addentro alle vicende, non sempre comprensibile comunicato stampa.
“Da anni -si legge nel comunicato- nonostante accorgimenti di mera facciata, la Disfida vive in uno stato d’inerzia involutiva, che ne mina le fondamenta, in quanto, essendo una manifestazione“giovane” e non sorretta da un forte sostrato storico, appare priva di un’effettiva prospettiva futura”.
Poi le accusa alla politica locale: “Le Amministrazioni Comunali, di tutti i colori politici, da anni, nonostante le disposizioni statutarie prevedano il contrario, non veicolano e disciplinano direttamente l’evento… non ci si affida a persone terze di alta e provata qualificazione e non si riposizionano i Gruppi di Trombonieri, Sbandieratori e Cavalieri nella loro naturale collocazione di meri “attori protagonisti”, a dispetto di quella attuale di attori, registi, produttori, critici e spettatori o, se si preferisce la metafora calcistica, di tifosi, arbitri e calciatori”.
Seguono poi tutta una serie di critiche osservazioni sullo scarso “valore alle esibizioni dei Gruppi di Sbandieratori”, denunciando “l’ormai antistorico numero chiuso dei partecipanti”, sulla mancanza di “giusto rilievo alle stesse esibizioni dei Gruppi di Trombonieri, come insegna il definitivo affossamento del Premio Città Fedelissima”, alla mancata “affiliazione, per questi ultimi, a Federazioni di riferimento”, fino ad arrivare a contestare regolamenti e l’assenza di “innovazioni nella stessa competizione, tali da renderla più avvincente e spettacolare e da conferire il giusto merito al pur elevatissimo profilo, qualitativo e quantitativo, dei singoli Gruppi, che profondono, nessuno escluso, impegno e dedizione assoluta”.
Insomma, quella del gruppo Trombonieri Senatore è una critica a tutto campo, tanto da arrivare a definire il contesto folkloristico metelliano come “anomalo e fortemente autoreferenziale, che relega la Città di Cava de’ Tirreni ai margini delle manifestazioni storico/folkloristiche nazionali”.
Da qui la scelta sofferta di questa rottura da parte del sodalizio, “certamente non meno miope e colpevole di altri”, ma che si attribuisce, però, “il piccolo merito di aver compreso e segnalato queste criticità da alcuni anni a questa parte e di aver effettuato diverse proposte, che tuttavia, legittimamente sia chiaro, non sono state accettate”.
E, di conseguenza, di non prendere più parte alla Disfida, ma solo alle storiche Celebrazioni per il SS. Sacramento, in pratica, la Festa di Monte Castello. Così come, d’altronde, era sempre stato fino a pochi anni, prima che ci fosse l’invenzione della disfida. (foto Angelo Tortorella)