La Sezione staccata di Salerno del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania si è da poco espressa: la domanda cautelare presentata dai legali di padre Luigi Petrone, Alfonso Senatore e Andrea Di Lieto, è stata accolta e la trattazione del giudizio è fissata alla Camera di consiglio del 15 giugno prossimo.
In pratica, al Tar con il ricorso era stato chiesta l’annullamento, previa sospensione delll’efficacia, del provvedimento n. 1955/p del 1° aprile 2016 adottato dal Comune di Cava de’ Tirreni, con il quale l’Amministrazione aveva respinto la richiesta di accensione dei fuochi pirotecnici sopra Monte Castello in occasione dei festeggiamenti in onore di S. Antonio, nonché i successivi provvedimenti che limitavano l’installazione delle luminarie al solo frontespizio del santuario e non, come richiesto dal frate di poter installare le luminarie in varie postazioni della città, compreso il centro storico.
Il TAR ha ordinato al Comune metelliana di riesaminare, in un tempo congruo e tempestivo, visti gli imminenti festeggiamenti religiosi, la richiesta di accensione dei fuochi e dell’occupazione di suolo pubblico per l’installazione delle luminarie. I magistrati del Tar hanno dichiarato anche che, se il diniego verrà reiterato, bisognerà accertare e riportare nel corpo del provvedimento amministrativo le concrete ragioni di impedimento suffragate dal perseguimento di un superiore interesse pubblico configgente e sopravvenuto rispetto ai casi diversamente disciplinati in passato dall’Amministrazione comunale.
Questo per ora. Il 15 giugno, poi, il Tar si pronuncerà in via definitiva sul ricorso presentato dai legali di Fra Gigino.
In conclusione, per quello che si legge dall’ordinanza dei giudici amministrativi, l’Amministrazione Servalli esce bastonata da questa prima udienza e sarà assai difficile ribaltare la situazione il prossimo 15 giugno. Insomma, almeno in questo primo round, fra Gigino l’ha avuta vinta e sarà assai difficile non fargli sparare i fuochi da Monte Castello.
Ora, come è immaginabile, in città si riaccenderanno ancor più gli animi e le polemiche su questa vicenda surreale e d’altri tempi.