Cava, Forza Italia rompe gli indugi. Enrico Polacco: “Pieno sostegno al sindaco Galdi”
Forza Italia rompe gli indugi e si schiera per la rielezione a sindaco di Marco Galdi. L’ipotesi di una candidatura di Giovanni Baldi a sindaco, che da un po’ di tempo tiene in agitazione la politica cavese, sembra ormai tramontata definitivamente.
Ad escluderla, infatti, è con decisione lo stesso Giovanni Baldi, che punta a sua volta alla rielezione a consigliere regionale. Il patto di reciproco sostegno da tempo stretto da Baldi e Galdi rispetto alle loro reciproche rielezioni, sembra più saldo che mai e, quindi, sarà operativo al prossimo appuntamento elettorale di maggio.
Tornando a Forza Italia, il Comitato elettorale cavese guidato dal capogruppo Enrico Polacco (nella foto) e dall’assessore Fortunato Palumbo, in un incontro tenuto mercoledì scorso ha all’unanimità deliberato il sostegno alla rielezione di Marco Galdi.
In una nota inviata questa mattina dal consigliere comunale Polacco al commissario provinciale del partito Mara Carfagna e al vice commissario Enzo Fasano, viene proposto espressamente “di appoggiare la ricandidatura a Sindaco di Marco Galdi, ritenendo più che positivo il lavoro svolto dall’Amministrazione Comunale da lui guidata, ma soprattutto nella convinzione che sia prioritario privilegiare una continuità amministrativa che appare di estrema importanza per gli interessi cittadini”.
All’onorevole Carfagna, inoltre, viene richiesta l’autorizzazione “di partecipare alla prossima competizione amministrativa con una lista di Partito nell’ambito della più ampia coalizione a sostegno del Sindaco Galdi”.
Insomma, il dado è tratto. Agli organi provinciali di Forza Italia non resterà altro che dare il benestare non essendoci, nel disastrato panorama politico cavese, altre alternative più credibili e praticabili.
Alla fine, quindi, esce vincente la linea pro-Galdi portata avanti con tenacia in questi ultimi mesi dal duo Palumbo-Polacco, ora però, vinta la battaglia interno al partito azzurro, bisognerà vincere anche quella elettorale. E l’impresa non è di sicuro tra le più agevoli.