Cava, è frattura in Sel, divisa fra il sostegno a Cettina Capuano e a Enzo Servalli
“E’ un modo vecchio e superato di fare politica che risponde a logiche personaliste e autoreferenziale, con il solo scopo di dare visibilità a personaggi che la città ha più volte bocciato”.
E’ quanto dichiarano polemicamente il segretario cittadino di SEL Gianluca Vitale e il consigliere comunale di SEL Sabato Sorrentino (nella foto) dopo la conferenza stampa di sabato scorso per la presentazione della lista a sostegno del candidato sindaco Cettina Capuano e alla quale hanno preso parte il segretario cittadino di Rifondazione comunista, il candidato alla Regione Vozza, e il segretario provinciale Franco Mari di Sinistra Ecologia e Libertà.
“Non accettiamo –dichiara Gianluca Vitale- ingerenze esterne da parte di soggetti che non solo si guardano bene dal confrontarsi con i rappresentanti del partito sul territorio, ma che non conoscono e non rappresentano la comunità cavese. La scelta di appoggiare Cettina Capuano, persona perbene e rispettabile, non è stata discussa e condivisa con i rappresentanti cittadini di Sel né con i cittadini, ma è stata calata dall’alto ed è il risultato di un accordo a tavolino in sede provinciale, privo però di qualsiasi progettualità politica e programmatica per il governo della nostra città”.
“Non a caso –continua Vitale- si sono guardati bene dall’invitarci alla conferenza stampa, preferendo sottrarsi al confronto ed agire invece come un conventicola, contrariamente a come si conviene per esponenti politici che si dicono di sinistra”.
Sembra chiaro il riferimento soprattutto a Ciccio Musumeci, cavese, ma leader provinciale di Rifondazione comunista, che con cui il consigliere comunale Sabato Sorrentino condividono vecchie ruggini e di conti politici da tempo in sospesi.
“Noi confermiamo il nostro appoggio a Enzo Servalli del PD –chiarisce il consigliere comunale Sabato Sorrentino- l’unico candidato a sindaco che realmente rappresenta il centrosinistra cavese e che ha condiviso con noi un programma per far rinascere la città, che spazia dalla valorizzazione delle frazioni all’attenzione alle fasce più deboli”.
A sinistra, insomma, si consuma l’ennesima frattura, ma anche un’altra antipatica frittata politica.
“In un momento di crisi sociale, economica e morale –conclude Sorrentino- la sinistra dovrebbe essere un esempio concreto di recupero dei valori propri della nostra storia e non attardarsi nella politica delle chiacchiere e di salvaguardia di comode e ingiustificate rendite di posizione”.