Cava de’ Tirreni, Servalli e l’opposizione… Sic transit gloria mundi
Parafrasando il drammaturgo romano Publilio Siro posso affermare che mi sono spesso pentito di aver parlato, mai di aver scritto.
Il problema, però, in quest’ultimo mese, è che c’è stato poco da scrivere della vita politico-amministrativa cittadina. O meglio, leggendo i social, a scrivere su quanto c’era da evidenziare lo hanno fatto i cavesi. Sugli aumenti tariffari, in particolare, sul caro-parcheggi.
Il campionario è davvero vasto. I nostri concittadini non si sono risparmiati nel dire la loro. A volte, lo hanno fatto in modo splendido, con eleganza ed ironia. In più di un caso, con rabbia mista a disagio. In diverse occasioni, però, sopra le righe, riempiendo di ingiurie gli amministratori comunali.
Non sono mancati gli interventi, sempre sui social, di qualche difensore degli aumenti. Accampando giustificazioni tanto improbabili da risultare delle provocatorie insolenze. Apriti cielo! Si è scatenato l’inferno. Con il risultato che i difensori dell’indifendibile sono stati sommersi da appuntite invettive, decise disapprovazioni, impertinenti sberleffi. D’altra parte, quando si tocca il portafoglio, è difficile non inferocirsi.
Servalli e i suoi, insomma, hanno ormai raggiunto un indice di gradimento prossimo allo zero. E pensare che è passato appena un anno dalla trionfale rielezione. Sic transit gloria mundi. E’ proprio vero: sono così effimere le cose del mondo!
Non è che l’opposizione, però, goda salute migliore, anzi, per taluni aspetti, sembra che addirittura stia messa peggio.
Almeno in apparenza, infatti, la maggioranza che sostiene il sindaco Servalli dà prova di compattezza. Vero è che non mancano evidenti mal di pancia da parte di alcuni. E forti preoccupazioni serpeggiano in tutti i suoi componenti. Tuttavia, nell’insieme la maggioranza almeno per ora tiene.
L’opposizione, al contrario, è indiscutibilmente divisa.
Lo è stata quando Murolo ha avanzato l’ipotesi di un governo di salute pubblica. Lo è stata quando Fratelli d’Italia ha lanciato la raccolta di firma per dimissionare virtualmente Servalli e quando con l’associazione Meridione Nazionale ha presentato l’esposto sul bilancio alla Corte dei Conti.
Non entriamo nel merito delle singole iniziative appena citate. Quello che emerge in modo evidente, però, è che l’opposizione, anzi, le opposizioni (ovvero centrodestra e Fratellanza), procedono in ordine sparso.
E peggio ancora fa il centrodestra. Ognuna delle sue componenti va per la sua strada. Non c’è una leadership riconosciuta e condivisa. E non c’è da meravigliarsi se manca un’azione politica comune.
Questo stato di cose si riflette, indubbiamente, sulla capacità delle opposizioni di intercettare il malcontento che monta sempre più in città.
Lo si è visto sugli aumenti tariffari che hanno fatto imbestialire la cittadinanza. E lo si è visto anche nella manifestazione per l’ospedale organizzata da alcuni comitati ed associazioni.
Le opposizioni, in tutto ciò, sembrano assenti, o comunque inadeguate. E non sembrano essere ritenute affidabili e credibili dalla stragrande maggioranza dei cavesi. Persino da chi è deluso da Servalli o da chi le ha già votate e intende rivotarle.
L’opposizione viene vista dai più come poca reattiva, scarsamente incisiva, con scarso mordente. E la sua azione viene percepita di maniera, flebile, non di sostanza. In altri termini, la città si agita, protesta, va in collera, ma non individua nelle opposizioni un interlocutore politico credibile. E l’opposizione, a sua volta, nel suo insieme non riesce ad incanalare la protesta e il malcontento. In altri termini, non è capace di interpretare e rappresentare il malessere che vive la città.
Sia chiaro, mai come oggi, soprattutto nella nostra città, non è cosa semplice far politica. Non è affatto agevole governare. E’ altrettanto difficile per l’opposizione mettere in campo azioni politiche valide, efficaci, incisive.
E’ però questo un motivo in più, per le opposizioni, per tentare di superare le incomprensioni, le diffidenze e quant’altro è motivo di dissapori e spaccature. In buona sostanza, le opposizioni dovrebbero sforzarsi nel trovare ciò che li unisce. E ragioni e finalità comuni ce ne sono. Nello stesso tempo cercare di mettere da parte i motivi di contrasto e le diversità di vedute.
L’impressione, tuttavia, è che nel tempo il solco delle fratture rischia di diventare ancora più profondo piuttosto che venire colmato.
Se così sarà, potrebbe risultare assai difficile ritrovare gli attuali protagonisti dell’opposizione al governo della città nel prossimo futuro.