Cava de’ Tirreni, lo sfascio della struttura comunale e le colpe del sindaco Servalli
' di ieri una nota, garbata nei toni, ma dura nella sostanza, con cui le organizzazioni sindacali sopra citate contestano al sindaco Servalli
Verrebbe da dire meno male che ci sono i sindacati. Non tutti, è vero, ma almeno la CGIL e la UIL battono i piedi per terra clicca qui per leggere. E non è la prima volta. Su cosa? Sulla disastrosa situazione della macchina comunale metelliana. Su come è trattato il personale dipendente. E, purtroppo, nel silenzio della politica. Anche di quella che dovrebbe parlare e che avrebbe tutto l’interesse a farlo.
E’ di ieri una nota, garbata nei toni, ma dura nella sostanza, con cui le organizzazioni sindacali sopra citate contestano al sindaco Servalli una delibera consiliare. E’ quella con cui è stata approvata la programmazione degli incarichi di consulenza e collaborazione.
CGIL e UIL pongono l’accento sui dipendenti del Piano di Zona in relazione alle attività rientranti nel progetti eterofinanziati, ovvero a carico dello Stato. I sindacati lamentano che a questi lavoratori comunali part time spetti l’integrazione dell’orario di lavoro con l’utilizzazione di questi fondi eterofinanziati.
Non farlo, sostengono CGIL e UIL, non può “passare come una operazione conseguente alla mancanza di disponibilità dei lavoratori interni addetti, part time di lungo corso”. Non solo. Per questi lavoratori è “uno schiaffo alla loro dignità e contribuisce a nuovo precariato in un Comune in cui i rapporti di lavoro part time e quindi precari sembrano essere la regola”.
C’è anche da precisare che questa integrazione oraria è possibile nonostante il bilancio in rosso del Comune proprio perché si tratta di fondi eterofinanziati. E lo stesso vale per i limiti normativi posti dalla soglia del rapporto della spesa del personale dei comuni rispetto alle entrate correnti. Soglia ampiamente superata dal nostro Comune, sebbene in discesa nell’ultimo anno.
Per farla breve e dirla con parole povere, l’Amministrazione Servalli vuole avere le mani libere per distribuire incarichi di consulenza e collaborazione, a danno dei lavoratori part time già nel suo organico.
Insomma, Servalli e i suoi dopo aver sfasciato la macchina comunale con l’assunzione a iosa di dipendenti appartenenti alla categorie protette, vogliono imperterriti continuare a pasticciare in materia di personale.
A tutto ciò fa da sfondo una macchina comunale in affanno, con sempre meno personale. Con un organico completamente squilibrato anche e soprattutto per le assunzioni a casaccio operate alcuni anni fa da Servalli. E con intollerabili vuoti. Mancano elettrici, falegnami, fabbri, giardinieri… Oltre che tecnici e molte altre figure professionali qualificate. Una struttura dissestata con un personale mortificato.
In tutto questo sfascio, all’appello manca l’opposizione. Il suo silenzio è assordante. Non scalfito da qualche flebile voce, che a volte si leva. Ogni tanto si sveglia, come nel caso di Casa Serena, inserita nel piano delle alienazioni un anno prima senza che l’opposizione nel frattempo si fosse adoperata in qualche azione di contrasto.
Eppure la situazione del personale comunale è di primaria importanza. Lo stato di salute della macchina comunale è essenziale per il benessere dell’intera città. Nel presente, così come nel futuro.
Poche settimane fa, in Consiglio comunale, il sindaco Servalli con dileggio osservò che fin tanto ci sarebbe stata questa opposizione lui poteva dormire sonni tranquilli.
Sarebbe auspicabile dimostrargli che ha torto. Ma non tocca a noi farlo.