Cava de’ Tirreni, il debito del Comune sale a più di 58 milioni di euro: parola del sindaco Servalli
Cava de' Tirreni, il debito del Comunale sale a più di 58 milioni di euro: parola del sindaco Servalli
Proposto il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario. Nuovo salasso in arrivo per i cittadini cavesi. In un anno accertati altri 18 milioni di euro di debiti. Ogni cavese, compresi i neonati, ha oltre 1.110 euro di debito
Il debito del Comune di Cava de’ Tirreni a fine 2021 ammonta ad euro 58.664.535,50.
A dirlo è il sindaco Vincenzo Servalli nella sua proposta al Consiglio Comunale di fare ricorso, alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, per un massimo di venti anni, inviata nella giornata di ieri ai consiglieri comunali di Cava de’ Tirreni.
Insomma, se alla fine del 2020 il Comune di Cava de’ Tirreni aveva un debito di 40.615.983,80, oggi viaggiamo un carico debitorio di altri 18 milioni di euro.
Fatto un po’ i conti, visto che i cavesi al al 31.12.2020 sono 51.257 (è sempre il sindaco Servalli a scriverlo nella sua proposta) ognuno di noi (neonati, bambini e anziani compresi) ha un debito pro capite di 1.144,518 euro. Basterebbe già questa cifra per scappare via da Cava de’ Tirreni. Potendo, ovviamente.
Ci sarebbe da domandarsi, a questo punto, dove arriveremo di questo passo?
Nel frattempo, è sempre il sindaco Servalli a scriverlo nella sua proposta, il Comune ricorrendo a questa procedura di riequilibrio finanziario “può deliberare le aliquote o tariffe dei tributi locali nella misura massima consentita, anche in deroga ad eventuali limitazioni disposte dalla legislazione vigente;”
Non solo, il Comune metelliano sarà “soggetto ai controlli centrali in materia di copertura di costo di alcuni servizi, ed è tenuto ad assicurare la copertura dei costi della gestione dei servizi a domanda individuale”, così come sarà “tenuto ad assicurare, con i proventi della relativa tariffa, la copertura integrale dei costi della gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e del servizio acquedotto”, nonché “soggetto al controllo sulle dotazioni organiche e sulle assunzioni di personale previsto”.
E’ scontato, altresì, che il Comune sarà obbligato “ad effettuare una rigorosa revisione della spesa con indicazione di precisi obiettivi di riduzione della stessa, nonché una verifica e relativa valutazione dei costi di tutti i servizi erogati dall’ente e della situazione di tutti gli organismi e delle società partecipati e dei relativi costi e oneri comunque a carico del bilancio dell’ente”.
In conclusione, sarà un’amministrazione ingessata, ma soprattutto il carico di questo disastro finanziario sarà posto direttamente a carico dei cittadini cavesi, mai come adesso cornuti e mazziati, con servizi sempre più limitati e soprattutto costosi.
Che dire di più? Complimenti a Servalli e ai suoi per questo ennesimo regalo alla città. Più di così, un disastro maggiore non potevano farlo.