scritto da Pasquale Petrillo - 27 Giugno 2023 15:58

Cava de’ Tirreni, i conti in rosso del Comune e il silenzio assordante della città

E' questo il dato politico più significativo che emerge dalla giornata di ieri. Sì, è vero, il rendiconto è un documento molto tecnico, ma ha

Il Consiglio comunale di Cava de’ Tirreni ha approvato ieri il rendiconto di gestione 2022 nella pressoché totale indifferenza della città.

E’ questo il dato politico più significativo che emerge dalla giornata di ieri. Sì, è vero, il rendiconto è un documento molto tecnico, ma ha anche un grande valore politico e strategico. Sta di fatto che, mai come adesso, il rendiconto, così come gli altri documenti contabili approvati dal Consiglio, riguardano il portafoglio dei contribuenti cavesi. A maggior ragione ora che, da due anni, il Comune metelliano presenta dei conti spaventosamente in rosso.

Eppure, nonostante ciò, l’opinione pubblica cittadina è del tutto assente. Anzi, il suo è un silenzio assordante. Sarà colpa dell’opposizione, incapace di coinvolgerla. Forse sarà colpa anche del mondo dell’informazione, poco mordace nei riguardi del potere, preferendo l’ossequio e la compiacenza. Molto probabilmente sarà anche colpa di una classe dirigente cittadina, quella dei professionisti e di chi fa opinione: rifugge dal ruolo che le compete privilegiando la cura del proprio orticello. Forse sarà colpa di una società civile che non esprime, tranne poche eccezioni, niente di politicamente valido in termini di opinioni e proposte.

Altro dato politico è che la maggioranza che sostiene Servalli non è più tale. Nel senso che non ha più i numeri per risultare una maggioranza. A fare la differenza è stato il voto determinante dello stesso sindaco Servalli, aiutato dall’assenza strategicamente provvidenziale di due consiglieri, un tempo in maggioranza e ora nel limbo dell’opportunismo politico: Danilo Leo e Filomena Avagliano.

Mai come adesso gli assenti hanno torto.

Chi ha votato a favore del rendiconto si è assunto delle responsabilità pesanti. Possiamo definirli come vogliamo, ma non li si può tacciare di codardia. Sono dei coraggiosi, dei temerari, dei folli, degli sprovveduti o come altro vogliamo etichettarli. Tuttavia, si sono assunti le loro responsabilità.

Chi ha votato contro, soprattutto chi fino a non molto tempo fa era in maggioranza come Eugenio Canora e Gaetano Gambardella, lo ha fatto in coerenza con le proprie convinzioni. E nel dibattito consiliare, i contrari hanno saputo dare, chi più chi meno, delle motivazioni valide con argomentazioni più che accettabili.

Gli assenti, no, hanno tradito la fiducia data loro dal popolo con il voto. Si sono sottratti a qualsiasi responsabilità. Sono come quei disertori che scappano dando le spalle al nemico. Nel loro caso, hanno dato le spalle ai cittadini cavesi. L’auspicio è che Leo e Avagliano abbiano avuto motivi più che validi per non partecipare al Consiglio comunale. Mi auguro per loro che sia così, diversamente saranno bollati a vita per pusillanimità.

Per il resto che dire? Beh, riesce difficile credere che i Revisori dei Conti del nostro Comune siano ostili e/o incompetenti come sembra emergere da qualche intervento consiliare. Stiamo parlando di tecnici e il presidente del Collegio dei Revisori è stato scelto da questa stessa maggioranza. Insomma, siamo quantomeno in presenza di un corto circuito politico-istituzionale.

In ultimo, c’è da evidenziare che il percorso di questa maggioranza-non maggioranza del sindaco Servalli è pieno di ostacoli. L’ultimo in ordine di tempo è la richiesta di chiarimenti della Corte dei Conti sul piano pluriennale di riequilibrio finanziario. Non sarà facile rispondere in modo esauriente a cinquanta pagine di chiarimenti.

Vedremo.

Che Dio salvi Cava!

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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