Cava de’ Tirreni, De Filippis e Terzo Polo: istruzioni per non affondare
Cava de' Tirreni, De Filippis e Terzo Polo: istruzioni per non affondare
Quest’oggi abbiamo pubblicato un’intervista al leader cittadino di Azione di Carlo Calenda. Stiamo parlando del capogruppo consiliare di Azione Federico De Filippis.
Un giovane serio e garbato, che porta un nome e cognome molto impegnativo. Suo nonno, il commendatore Federico De Filippis, è stato sindaco della nostra città e tra i politici democristiani tra i più importanti in assoluto della valle metelliana. E’ stato però anche un alto dirigente dello Stato nel campo dell’Istruzione, molto apprezzato a livello nazionale. Una personalità di grande valore che molto ha fatto per Cava. E i cavesi molto gli devono in termini di riconoscenza.
Il giovane Federico, conscio della pesante eredità dell’illustre avo, fa del suo meglio e ce la mette tutta in una stagione in cui la politica non è più quella di una volta e che, anzi, lascia molto a desiderare.
In verità, negli ultimi tempi, ha saputo cogliere l’opportunità di avere quale punto di riferimento il movimento di Carlo Calenda. E’ cresciuto politicamente, ma con pazienza certosina sta contribuendo a far crescere anche Azione.
Ora però è chiamato alla prova del nove. Dovrà, nella nostra città, contribuire a rendere una realtà il cosiddetto Terzo Polo, innanzi tutto favorendo l’integrazione con Italia Viva. Più ancora, però, dovrà essere tra i protagonisti del cambio di passo dell’Amministrazione Servalli.
De Filippis, come altri, è convinto di questa necessità, ma finora insieme ai suoi e a Italia Viva ha temporeggiato. Forse oltre il lecito e il consentito. Ora, come lui stesso dichiara al nostro giornale, avviato il riequilibrio di bilancio il Terzo Polo dovrà pretendere il non più procrastinabile salto di qualità.
Ci riuscirà? Glielo auguro. In caso contrario, la prospettiva è quella di correre il rischio di affondare insieme all’intera maggioranza che sostiene Servalli.
I numeri e le competenze ci sono. Così come è lungo l’elenco delle circostanze in cui De Filippis e gli altri consiglieri comunali del Terzo Polo hanno dato prova di lealtà, serietà, senso di responsabilità e capacità di sopportazione.
Ora però è tempo di dimostrare determinazione. Il loro leader, Carlo Calenda, in più occasioni ha saputo puntare i piedi per terra. Sbaglia chi crede che in politica si debba dire sempre sì ed abbozzare pur di non far saltare il tavolo. La politica è sì l’arte del possibile: fino a quando, però, non viene chiesto di subire l’impossibile.
De Filippis e i suoi facciano allora tesoro della caparbietà, della determinazione e dell’estrema risolutezza di Calenda. Un moderato che, pur di affermare le proprie convinzioni, non teme di apparire un attaccabrighe, un bastian contrario, finanche un ribelle ed odiosamente uno spocchioso pariolino radical chic.
In fondo, anche per i moderati, questa non è la stagione della politica curiale o dei corridoi. In conclusione, cari consiglieri comunali di Azione, se occorre fatevi dare da Calenda le istruzioni per crescere e non affondare politicamente.