Cava de’ Tirreni, bilancio e pubblica illuminazione: i risparmi sul canone ottenuti grazie agli uffici comunali
Come abbiamo avuto modo di scrivere nella giornata di ieri, a far quadrare il bilancio ha contributo non poco lo sconto che la società

Nella giornata di domani la Giunta comunale di Cava de’ Tirreni guidata dal sindaco Vincenzo Servalli dovrebbe dare il via libera al bilancio preventivo per l’anno 2023.
Come abbiamo avuto modo di scrivere nella giornata di ieri, a far quadrare il bilancio ha contributo non poco lo sconto che la società concessionaria del servizio di pubblica illuminazione sembra aver accordato al Comune di Cava de’ Tirreni.
Si parla di un importo consistente, poco meno di due milioni di euro.
E’ un particolare che desta non poca curiosità dopo i continui j’accuse del consigliere di maggioranza e leader locale di Italia Viva Antonio Barbuti, proprio sui costi de servizio di illuminazione.
Sta di fatto che l’Amministrazione comunale dopo la denuncia fatta da Barbuti lo scorso anno clicca qui per leggere, aveva deciso lo scorso dicembre di conferire, mediante un successivo avviso pubblico con scadenza nel mese di marzo di quest’anno, ad un professionista esterno l’incarico di consulenza legale e tecnico-amministrativa avente ad oggetto proprio proprio l’esame globale sulla regolarità del “rapporto gestorio con il concessionario del servizio di pubblica illuminazione”. In pratica, di valutare anche se c’erano i presupposti per l’eventuale scioglimento/risoluzione del contratto di concessione risalente al 2004 e con naturale scadenza nell’ottobre del 2029.
A luglio scorso, però, il colpo di scena. Con delibera di Giunta del 27 luglio scorso clicca qui per leggere la delibera, l’Amministrazione Servalli decide di revocare la precedente delibera per il conferimento dell’incarico ad un professionista esterno. In pratica, viene per così dire buttato nel cestino tutto il procedimento per l’individuazione del professionista da incaricare. Tra i tanti motivi addotti, quello che viene ritenuta “più adeguata l’individuazione di un professionista in possesso di specifiche competenze tecniche piuttosto che legali”.
Nel frattempo, in piena estate, il consigliere Antonio Barbuti torna alla carica sulla questione lamentando che “il compromesso che si è cercato o si cerca di raggiungere per la revisione contrattuale cancellando con un colpo di spugna la devastazione economica che ha subito il Comune mi ripugna e mi ferisce come consigliere comunale” clicca qui per leggere.
Questi, a grandi linee, i fatti. Ora la notizia che il bilancio di quest’anno è stato “salvato” proprio dall’azienda concessionaria.
Domani forse sapremo davvero come stanno realmente i fatti e di sicuro quantomeno in occasione del bilancio preventivo da parte del Consiglio comunale, se non prima, il sindaco Servalli darà tutti i lumi in proposito.
Dal Palazzo di Città, comunque, sono arrivate nuove indiscrezioni, sempre da verificare ovviamente nei prossimi giorni.
A quanto pare gli uffici comunali competenti hanno riesaminato con molta attenzione il rapporto attualmente in essere con l’azienda concessionaria del servizio di pubblica illuminazione. Questo anche e soprattutto in ragione del programma di efficientamento dell’impianto di illuminazione, al fine di conseguire risparmi, avviato nel 2020.
Ed è proprio in ragione di ciò, a quanto abbiamo appurato, che sulla base dei consumi effettivi forniti dall’azienda è stato calcolato il canone da parte degli uffici comunali, tenendo conto del costo dell energia, degli oneri di manutenzione dell’impianto spesso, delle spese di ammortamento. Ciò ha determinato il nuovo importo del canone, evidenziando tra l’altro al concessionario che dal 2020 nessun compenso revisionale era dovuto. Da qui è venuto fuori in pratica il minore importo che il Comune dovrà pagare per il servizio di illuminazione e che si è positivamente riflettuto sul bilancio preventivo per l’anno in corso e ovviamente sui prossimi anni.
Non solo, le indiscrezioni che abbiamo raccolto escludono che ci sia un allungamento del rapporto concessionario il quale, come stabilito, terminerà nell’ottobre 2029 a venticinque anni dalla stipula avvenuta nel 2004 ai tempi della Amministrazione comunale Messina.
In conclusione, i minori quattrini che il nostro Comune deve tirar fuori per il servizio di pubblico illuminazione non è uno sconto o un regalo dell’azienda concessionaria, bensì, dalle ultime notizie raccolte, è grazie al lavoro degli uffici comunali competenti.
Non resta ora che attendere qualche giorno per avere conferme, parziali o meno, di quanto oggi sono solo delle semplici quantunque assai interessanti indiscrezioni.
Una cosa, tuttavia, ci sembra pacifica: del servizio di illuminazione pubblica nella nostra città se ne continuerà ancora a parlare. E di sicuro ancora per un bel po’.
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