Cava, comizi di chiusura per Galdi e Servalli, ma è De Luca la superstar
Finale di campagna elettorale scoppiettante a Cava de’ Tirreni, teatro ieri sera del duello a distanza tra il sindaco uscente Marco Galdi e lo sfidante al ballottaggio di domani Enzo Servalli.
A distanza di poche centinaia di metri l’uno dall’altro e con un breve lasso di tempo di differenza, entrambi hanno tirato a lucido i loro cavalli di battaglia e non hanno esitato a sferrare attacchi a suon di programmi passati e futuri.
A cominciare è stato Enzo Servalli, che in una piazza Duomo gremita ha per l’ennesima volta illustrato il suo progetto di città in antitesi a quanto fatto fino ad ora dal sindaco Galdi accusato di aver provocato, con le sue disastrose scelte amministrative, un buco da decine di milioni di euro nelle casse comunali che spetterà ai cittadini cavesi sanare. Ha poi parlato di turismo, commercio, sanità, spendinng review, insomma un excursus su quello che farà non appena si insedierà al comune.
Ma il vero protagonista del comizio che ha calamitato l’attenzione della folla che lo attendeva è stato il neo governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca il quale, col suo ormai noto tono sferzante e autorevole, ha tracciato quella che sarà la nuova era per Cava de’ Tirreni se voterà Servalli, con un ideale collegamento tra città, provincia (rappresentata dal presidente Canfora) e regione.
Ha posto poi con forza l’accento su quello che sarà un suo leitmotiv ossia la sburocratizzazione, che incancrenisce e fossilizza ogni possibiltà di sviluppo imprenditoriale. Ha poi spiegato come sia sua intenzione ridare dignità al servizio sanitario, agli operatori e ai pazienti, spazzando via ogni forma ddi clientelismo, riassestare il settore dei trasporti che in cinque anni è stato messo in ginocchio e dare una risposta definitiva al dramma dell’abusivismo edilizio con una sanatoria che vede escluso solo chi ha costruio in zona di vincolo assoluto, chi ha costruito alloggi per lucro e non per necessità e chi ha costruito in zone ad alto pericolo.
Mentre la piazza acclamava il presidente della Regione, a poche centinaia di metri, a piazza Amabile, Marco Galdi affondava pesantemente contro Enzo Servalli definendolo, secondo il detto latino “nomen omen”, il servo di De Luca ed ha incitato a gran voce i cittadini cavesi a rimandare indietro questi signori che non sono di Cava e dicono di voler fare “quel che io sto già facendo oppure ho già fatto”.
Rimarcando la bontà del suo operato ampiamente illustrato agli astanti, ha accusato Servalli di non aver profferito una parola sull’ospedale di Cava ma di aver portato avanti un programma privo di contenuti. Certo, altresì, della difficoltà che Servalli avrà nel governare e gestire “un’accozzazzaglia di personaggi” che lui stesso ha avuto nella sua amministrazione e che ha defenestrato per validi motivi.
Si è poi scusato per essere stato troppo poco tra la gente, la quale proprio per questo non si è accorta della rivoluzione in corso; promettendo un maggiore coinvolgimento della cittadinanza, ha infine esortato ad andare a votare per la continuità del cambiamento.
Oggi silenzio elettorale, domani i cavesi decideranno chi dei due sarà il loro nuovo sindaco.