Assoluzione Polichetti: i giudici restituiscono l’onore a lui e alla città
La notizia arrivata ieri sera e da tempo attesa, è stata accolta dalla città con gioia e soddisfazione. Il Tribunale di Nocera Inferiore, infatti, ha assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste, l’ex vicesindaco metelliano Enrico Polichetti. Assoluzione anche per il funzionario del Comune di Cava de’ Tirreni Angelo Trapanese.
Sulla testa di Polichetti pesava un’accusa gravissima, ovvero l’articolo 416 ter del codice penale. In pratica, era accusato di aver in cambio della promessa di voti favorito un’associazione mafiosa. Per il ruolo che Polichetti occupava nell’Amministrazione comunale, retta dal sindaco Servalli, stava a significare che il Palazzo di Città fosse in qualche modo al servizio della criminalità organizzata.
Non a caso, nel settembre 2018, quando la magistratura aveva disposto alcuni arresti in città, un giornale aveva titolato “Gomorra cavese, usura, estorsione, droga: 14 arresti”. E il procuratore capo della Repubblica di Salerno Corrado Lembo affermava, dispiaciuto e sorpreso, che anche “un Comune che un tempo era considerato immune da infiltrazioni criminali di tipo mafioso risulti contaminato anche per quanto riguarda i livelli di infiltrazione istituzionale”.
L’assoluzione di Polichetti riabilita, quindi, in primis la città, la sua istituzione civica, la politica cittadina. I giudici hanno stabilito che quanto paventato dal pubblico ministero, circa l’ipotesi di infiltrazione mafiosa a Palazzo di Città, non è per nulla fondata.
In secondo luogo, restituisce l’onore al povero Enrico Polichetti, che si è vista stroncare non solo la carriera politica, ma soprattutto subire l’onta dell’accusa, del carcere e di altre misure restrittive. E con esse la solitudine umana, la quasi totale assenza di solidarietà politica, il ponziopilatismo dei più. Vero è che in politica non esiste la riconoscenza e non ci sono amici, soprattutto quando servono, ma vivere una simile esperienza è devastante. E poi il massacro mediatico. In altre parole, Polichetti ha vissuto un calvario, da non augurare neanche al peggiore nemico, dal quale oggi esce a testa alta. Ma con ferite psicologiche e di salute non di poco conto. Così come pure una persona di specchiata onestà e bontà d’animo come Angelo Trapanese.
Per il resto, che dire? I magistrati della Procura con la loro indagine hanno fatto il loro dovere. E, anche quando nelle aule di giustizia le loro accuse non trovano in parte o in toto il conforto dei magistrati giudicanti, continuano ad essere con la loro azione una garanzia per tutti noi. Piaccia o meno.
In ultimo, c’è da dire che questa notizia dovrebbe contribuire a rendere la prossima campagna elettorale più serena, togliendo di mezzo un argomento spinoso e un più che certo motivo di polemica e di scontro politico. Almeno lo si spera.
In conclusione, per tutte queste ragioni, come cittadini cavesi non ci resta che brindare, anche se solo idealmente, per l’assoluzione di Enrico Polichetti.