scritto da Pasquale Petrillo - 16 Luglio 2019 11:48

A Salvini serve tempo… invece al premier Conte un sussulto di dignità politica

(foto tratta dal sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri)

Sono contrastanti i sentimenti che abbiamo provato ieri nell’ascoltare il premier Conte, quando ha commentato stizzito l’incontro di Salvini al Viminale con le parti sociali.

Vanno dalla sorpresa all’insofferenza. Dall’irritazione al compatimento.

Conte ha parlato “di scorrettezza istituzionale”, ricordato che “la manovra economica si fa a Palazzo Chigi”, e che a farla sono il “ministro dell’Economia e tutti gli altri ministri interessati. E i tempi li decide il presidente del Consiglio sentiti gli altri ministri, in primis il ministro dell’Economia. I tempi non li decidono altri”.

Ha le sue ragioni.

Il ministro Salvini si muove con l’eleganza di un elefante in una cristalleria. Non perde occasione per rimarcare il suo ruolo di azionista di maggioranza del governo presieduto da Conte. Fa quello che vuole. Se lo può permettere. E’ in una posizione di forza. E’ il padrone del vapore. Poi, che faccia bene o male, è da un punto di visto politico assai relativo.

Al leader della Lega e ministro Salvini interessano i riflessi elettorali. Più che a governare, il suo obiettivo è di crescere elettoralmente, consolidare la sua base di consensi, svuotare di voti gli altri partiti di centrodestra, Forza Italia in particolare, ma soprattutto il Movimento Cinque Stelle.

E guadagnare tempo, nel senso che deve cercare di restare in questa posizione di vantaggio istituzionale-politico-elettorale quanto più possibile. Aspettare, cioè, tempi migliori, o meglio che si verifichino in futuro situazioni più favorevoli alla sua politica. Quali? Crescita negli altri paesi europei delle forze sovraniste, se non addirittura cambi di governo e l’uscita di scena di leader come Merkel o Macron a vantaggio di altri meno autorevoli o ostili. E in Italia attendere il tracollo definitivo di Forza Italia e la conclusione della parabola discendente di Berlusconi, magari anche con l’aiuto della spinta del cambiamento portata avanti da Toti. E, non ultimo, la fine del settennato di Mattarella con l’elezione di un presidente della Repubblica di centrodestra vicino alla Lega. Un’occasione assai ghiotta per influenzare la composizione e in prospettiva gli orientamenti della Corte Costituzionale e prima ancora del Consiglio Superiore della Magistratura.

Insomma, Salvini ha bisogno di tempo. Per questo sopporta i pentastellati. Lesto come un gatto scansa le loro ricorrenti invettive, la loro irrequietezza, le loro scelte a volte strampalate e contraddittorie, le loro fisime.

Forse, però, in un simile scenario, il premier Conte dovrebbe avere un sussulto di dignità politica. Più che lagnarsi delle scorrettezze istituzionali di Salvini dovrebbe trarre le conseguenze e rassegnare le dimissioni. Diversamente farebbe meglio a tacere e a far finta di niente. All’irritazione meglio sostituire il silenzio. Non è che ne guadagnerebbe molto in dignità politica e istituzionale, quantomeno, però, eviterebbe di essere preso a sberleffi. E non solo dai leghisti.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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