A colloquio con il prof. Luigi Senatore: “A Cava il nuovo fa paura, la staticità conviene a molti”
Luigi Senatore, economista e docente universitario, cavese, presidente e fondatore dell’associazione cittadina politico-culturale “Finestra Sud”, ha partecipato sabato scorso ad un convegno promosso dai Cinque Stelle sul tema della Smart City, in pratica la città intelligente, come cioè pianificare lo sviluppo urbano per migliorare la qualità della vita.
Al professore chiediamo il motivo della sua partecipazione a questo incontro dal titolo, Una Città SMART: Utopia o Realtà?
Ho accettato questo invito perché la tematica che riguarda l’innovazione nei contesti urbani rappresenta un aspetto cruciale per il futuro della nostra Città. Non sono un’attivista del Movimento Cinque Stelle ed avrei partecipato di buon grado ad un incontro su questo argomento organizzato da qualsiasi forza politica. Ci sono temi fondamentali per le prospettive di una Città e si può essere solamente soddisfatti e fiduciosi quando la politica chiede l’intervento tecnico per esplorare e trovare nuove soluzioni idonee a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Tutto ciò che ho detto e descritto durante il mio intervento è a disposizione di qualsiasi forza politica che abbia intenzione di introdurre nel proprio programma elettorale elementi di innovazione urbana. Mi rivolgo soprattutto ai candidati a Sindaco delle imminenti elezioni comunali: ci sono argomenti cruciali da affrontare ed è necessario avere coraggio, competenza e costanza nel perseguire i propri obiettivi. In questo momento parlo da cittadino attivo che augura il meglio alla propria Città ed ai propri concittadini e si adopera perché si intraprendi un cambiamento di rotta.
Qual è stata la natura del suo intervento e di cosa ha parlato?
La natura del mio intervento è stata esclusivamente e squisitamente tecnica. Non solo tecnica ma anche pratica perché ho descritto concretamente i passaggi e le analisi da seguire per intraprendere, progettare e concretizzare un percorso che realizzi una Città Smart. L’innovazione nei contesti urbani è una componente imprescindibile per il futuro della nostra Città. Tentativi per portare innovazione nel tessuto produttivo e nel contesto urbano sono stati rispettivamente: l’incubatore di imprese in micro e nano tecnologie agli inizi degli anni 2000 e il progetto CAVA SMART negli anni 2013 e 2014. Sono due tentativi importanti, che ho descritto brevemente durante il mio intervento, entrambi hanno trovato diffidenze e resistenze ma non bisogna lasciare nulla di intentato e cercare sempre e comunque di innovare. Non bisogna pensare che ciò che è stato fatto in passato è abbastanza per il futuro, sarebbe un errore madornale. L’innovazione è uno dei pilastri su cui costruire una Città nuova e Cava possiede il materiale umano per intraprendere questa strada.
Perché secondo lei i tentativi di innovare e di costruire percorsi di crescita non sono andati a buon fine?
Sto per fare affermazioni forti ed amare. La nostra è una Città che, da diversi anni, è come bloccata in un torpore imbarazzante che la induce a sopravvivere piuttosto che a vivere degnamente mettendo a frutto i propri talenti. Non esiste un capro espiatorio, le responsabilità sono diffuse e frutto di un contesto ripiegato su se stesso. In realtà come la nostra il nuovo fa paura, la staticità conviene a molti. La resistenza al cambiamento è tipica di contesti dove i cittadini sono “miopi”, è inutile accusare una classe politica di non pensare al futuro della nostra Città perché essa stessa è espressione del nostro consenso ed è troppo semplicistico affermare che: “sono tutti uguali”. Lamentarsi è sempre più comodo che assumersi le proprie responsabilità. Cittadini innovativi, slegati da logiche clientelari e che hanno a cuore il posto in cui vivono possono costruire, insieme a chi li rappresenta, una Città nuova.