scritto da Redazione Ulisseonline - 21 Gennaio 2017 09:41

Per la Banca d’Italia la crescita dei consumi rallenterà nel prossimo triennio

 

Bollettino economico della Banca d’Italia: “Il rallentamento rispetto allo scorso biennio (+1,4% nel 2016) sarebbe attribuibile prevalentemente agli effetti dei recenti aumenti dei prezzi delle materie prime energetiche sulla capacità di spesa delle famiglie”.

Il Pil italiano dovrebbe crescere dello 0,9% nel 2017, per poi accelerare al +1,1% nel 2018 e nel 2019.

Lo stima la Banca d’Italia nel Bollettino economico, mantenendo invariate le proiezioni su quest’anno e sul prossimo rispetto all’ultimo dossier di dicembre. Secondo palazzo Koch l’attività economica verrebbe ancora sospinta dalla domanda nazionale e, già dal 2017, dal graduale rafforzamento di quella estera. Il livello del Pil nel 2019 sarebbe inoltre ancora inferiore di circa quattro punti percentuali rispetto al 2007.

Rallenterà la crescita dei consumi nel prossimo triennio: “crescerebbero (+0,9% 2017 e +0,8% 2018 e 2019) a ritmi prossimi a quelli del prodotto interno. Il rallentamento rispetto allo scorso biennio (+1,4% nel 2016) sarebbe attribuibile prevalentemente agli effetti dei recenti aumenti dei prezzi delle materie prime energetiche sulla capacità di spesa delle famiglie”.

I consumi delle famiglie hanno registrato un rallentamento nei mesi estivi del 2016, ma le stime indicano che avrebbero continuato a espandersi “moderatamente” anche nella parte finale dell’anno, sostenuti anche dalla crescita del reddito disponibile.

In particolare, si legge nel Bollettino economico della Banca d’Italia, “dopo essere aumentata in modo significativo fino all’inizio del 2016, nel terzo trimestre la spesa delle famiglie è cresciuta a un tasso piu’ modesto, di poco inferiore al periodo precedente (0,1 per cento, da 0,2). Ha rallentato la spesa in beni durevoli (0,6 per cento, da 1,0 nel secondo trimestre) e semidurevoli (che hanno ristagnato, da 1,2 per cento); hanno invece leggermente accelerato gli acquisti di beni non durevoli (che sono rimasti stabili, da -0,1) e quelli di servizi (0,2 per cento, da 0,1)”.

Nei primi nove mesi del 2016 il reddito disponibile, valutato in termini reali, e’ salito del 2,3 per cento rispetto al periodo corrispondente, beneficiando dei miglioramenti registrati nel mercato del lavoro. La propensione al risparmio, dopo la discesa segnata nel corso del 2015, è progressivamente aumentata durante lo scorso anno pur attestandosi ancora su valori contenuti.

Secondo Bankitalia, il graduale attenuarsi dell’incertezza circa il valore dell’abitazione di proprietà, conseguente alla stabilizzazione dei prezzi delle case in atto dall’inizio dell’anno scorso, sta plausibilmente allentando il precedente effetto di freno sulla spesa delle famiglie.

In dicembre l’indice del clima di fiducia dei consumatori è salito, interrompendo la tendenza al ribasso in atto dall’inizio del 2016. Nel corso dell’autunno, al leggero peggioramento delle attese sul quadro economico generale si e’ contrapposto il miglioramento delle valutazioni sul bilancio familiare, sulla situazione economica corrente e sull’evoluzione del mercato del lavoro; nel bimestre ottobre-novembre l’occupazione e’ rimasta stabile rispetto ai due mesi precedenti.

Nell’ultimo trimestre dell’anno le immatricolazioni di autoveicoli sono aumentate in termini congiunturali del 2,0 per cento (da -0,3 nel terzo trimestre); nel complesso del 2016 sono cresciute del 15,8 per cento.

“La modesta dinamica delle vendite al dettaglio”, conclude il Bollettino, “è coerente con una lieve espansione dei consumi non durevoli nella parte finale del 2016”. (fonte Confcommercio su dati Baca d’Italia)

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