Dati preliminari Istat: a marzo l’inflazione è cresciuta dello 0,2% rispetto a febbraio mentre su base annua è diminuita dello 0,2%. L’inflazione acquisita per il 2016 è pari a -0,4% (era -0,6% a febbraio).
A marzo, secondo le stime preliminari, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’ intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e registra una diminuzione su base annua pari a -0,2% (era -0,3% a febbraio).
Lo comunica l’Istat, spiegando che la persistenza del calo tendenziale dei prezzi risente dell’ulteriore flessione dei prodotti energetici e in particolare gli Energetici non Regolamentati (-11,2%, da -8,5% del mese precedente), pur in presenza dell’ inversione della tendenza dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+0,5%, da -0,7% di febbraio) e di altri lievi segnali di ripresa registrati dai prezzi di alcune tipologie di prodotto (Alimentari non lavorati, Beni durevoli e semidurevoli, Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona), che hanno contribuito, però, solamente a ridurre l’ ampiezza della flessione dell’ indice generale.
“Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici – prosegue la nota dell’ Istat – l’inflazione di fondo’ sale a +0,6% (da +0,5% di febbraio); al netto dei soli beni energetici si porta a +0,4% (era +0,3% il mese precedente)”.
L’inflazione acquisita per il 2016 è pari a -0,4% (era -0,6% a febbraio). I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,1% rispetto a febbraio e dello 0,3% su base annua (da -0,4% del mese precedente).
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto aumentano dello 0,1% in termini congiunturali e diminuiscono dell’1,1% in termini tendenziali (era -0,8% il mese precedente). (fonte Confcommercio su dati Istat)