Su 24 settori produttivi 14 in deflazione; nel manifatturiero prezzi a -0,5%. Giù anche il prezzo di case e servizi
I dati sui prezzi al consumo a novembre 2015 evidenziano una dinamica dell’indice nazionale dello 0,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l’inflazione di fondo si colloca allo +0,7%, in diminuzione rispetto al +0,8% di ottobre e al netto dei soli beni energetici si attesta a +0,8% (da +1,0% del mese precedente), mentre i prezzi dei beni energetici diminuiscono dello 6,8% su base annua.
Prendendo a riferimento 24 settori produttivi – di cui 12 manifatturieri, 11 dei servizi e 1 delle costruzioni – sulla base dell’ultima rilevazione disponibile si registrano condizioni deflazionistiche in 14 comparti, in 8 si registra una crescita dei prezzi inferiore al punto percentuale mentre in soli 2 comparti i prezzi salgono ad un ritmo superiore all’1%.
Nel dettaglio a novembre 2015 i prezzi dei prodotti manifatturieri non energetici (totale industria al netto dell’energia) scendono dello 0,5% sul mercato interno, dello 0,3% sul mercato estero area euro mentre segnano un leggero aumento (+0,4%) sul mercato estero area non euro dove i prezzi registrano un maggiore dinamismo in un contesto in cui a novembre l’euro è deprezzato nei confronti del dollaro del 13,9% rispetto ad un anno prima.
I settori manifatturieri non energetici che registrano un aumento dei prezzi sono Computer, apparecchi elettronici e ottici dove a novembre si registra una salita dell’1,2% rispetto ad un anno prima, Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (0,8%), Legno e prodotti in legno; carta e stampa e Apparecchi elettrici (entrambi con +0,7%), Prodotti delle altre attività manifatturiere (+0,5%), Macchine (+0,4%), Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (+0,3%). Sono in condizioni deflazionistiche gli Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (-0,1%), Prodotti alimentari, bevande e tabacco (-0,2%), Mezzi di trasporto (-0,3%), Sostanze e prodotti chimici (-2,2%), Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-2,6%). In forte calo i prezzi dei prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (-16,7%).
Nel settore delle costruzioni si osserva che nel secondo trimestre 2015 l’indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie sia per fini abitativi sia per investimento diminuisce del 3,0% nei confronti dello stesso periodo del 2014. La flessione è rilevata sia per le abitazioni nuove (-2,0%) sia di quelle esistenti (-3,5% su base annua).
Sul fronte dei servizi – dove l’Istat effettua una rilevazione trimestrale dei prezzi dei servizi business to business su alcuni comparti – al terzo trimestre 2015 si registrano variazioni positive dei prezzi, per magazzinaggio e custodia (+1,3%), movimentazione merci (+0,9%) mentre non presenta variazioni l’indice dei prezzi alla produzione dei servizi di pulizia e disinfestazione.
Sono in condizioni di deflazione il Trasporto marittimo e costiero (-8,9%), Telecomunicazioni mobili (-8,3%), Trasporto aereo di merci (-8,1%), Trasporto aereo di passeggeri (-3,1%), Servizi postali e attività di corriere (-1,7%), Trasporto merci su strada (-1,0%), Telecomunicazioni fisse (-0,7%) e Servizi di vigilanza e investigazione (-0,3%). Nel complesso dei Servizi di trasporto e attività di supporto i prezzi calano del 2,3%.
Sul fronte del costo del lavoro al terzo trimestre 2015 si registra una variazione tendenziale positiva dello 0,5% del totale delle imprese, di cui 0,9% nel manifatturiero, -0,2% nelle Costruzioni e 0,4% nei Servizi di mercato. Nel settore dell’edilizia si osserva che nel mese di ottobre 2015 l’indice del costo di costruzione di un fabbricato residenziale aumenta dello 0,5% nei confronti di ottobre 2014. (fonte Confartigianato – foto Angelo Tortorella)