scritto da Redazione Ulisseonline - 28 Ottobre 2015 10:21

Salerno, la bella pittura di Laura Bruno e Concetta Carleo al Fai

«La pittura di Laura Bruno e di Concetta Carleo, è la “Bella Pittura”: le due pittrici ci elargiscono il bello, declinato in segni splendenti, sinuosi e ammiccanti, con colori declinati in toni diversi».

Così ha definito la pittura delle due pittrici salernitane il noto critico d’arte salernitano, il professor Luigi Crescibene, che venerdì sera ha presentato le opere esposte nella mostra “Visioni d’Autunno” all’interno della storica e suggestiva sede del Fai di Via Portacatena nel centro storico di Salerno in occasione della riapertura dell’anno sociale dell’associazione alla quale hanno partecipato numerosi artisti salernitani e una  delegazione della sede  Fai di Torino.

Soddisfatta la responsabile salernitana della sede Fai di Salerno, Susy Camera d’Afflitto, che ha ricordato la mission dell’associazione che a Salerno conta oltre 50 soci e tanti volontari: “Quella di restaurare  alcuni beni artistici che senza la  nostra Fondazione scomparirebbero”.

Il Capo Delegazione d’Afflitto, ha anche annunciato che il Fai di Salerno è la prima delegazione del Meridione e tra le prime dieci d’Italia e che il 18 ottobre ci sarà la” FAI MARATHON” una manifestazione nazionale che a Salerno sarà organizzata nel Duomo di Amalfi e sarà ripresa dalle telecamere dalla Rai.

Il professor Luigi Crescibene stima molto le due pittrici salernitane  che ha definito  realistiche: “Riescono a dare una cifra, una connotazione personale alle loro opere. Nella riproduzione del dato oggettivo riescono a riverberare le risonanze interiori. Nella loro pittura si materializza la spiritualizzazione dell’oggettivo: le stesse nature morte, non sono fredde e inerti riproduzioni del dato oggettivo, ma sono proiezioni dell’animo delle artiste  che riescono  ad intessere un dialogo, un’empatia con il fruitore delle opere che si sente partecipe del dialogo che le due pittrici intessono con la realtà”.

Il professor Crescibene ha anche analizzato la bravura tecnica delle due pittrici: “In loro c’è la simbiotica convergenza fra bravura, consapevolezza tecnica e esigenza di esplicitare il proprio mondo interiore”.

Le due amiche, unite dalla passione per l’arte e la pittura, pur avendo seguito lo stesso percorso artistico: entrambe provengono dalla “bottega” del Maestro salernitano, Virginio Quarta e dall’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove sono state allieve del professor Giuseppe  Giannetti, sono diverse espressivamente: l’una, Laura Bruno,  più materica e  trasgressiva; l’altra, Concetta Carleo,  più raffinata,  pulita nel tratto, delicata. Dodici le opere esposte nella mostra che resterà aperta tutto il mese di ottobre nelle giornate di mercoledì e venerdì, dalle ore 18 alle 20 ed anche sabato 10 ottobre  in occasione della XXII edizione della giornata del contemporaneo AMACI.

Le sei  opere di Concetta  Carleo, realizzate in acrilico su tela sono “I Cavalli di Zara”; “Quando intorno è silenzio”, con delle  meravigliose brugmansie gialle, le campanule  conosciute  come  “trombe degli angeli”, con sullo sfondo un paesaggio della Costiera Amalfitana; “All’ombra delle camelie”, nel quale delle splendide camelie emergono “caravaggiescamente” dal buio; “La vendemmia”, con in primo piano le mani  nodose di un contadino che con delle cesoie taglia un grappolo di uva; un bellissimo quadro raffigurante una romantica e sensuale  donna  affascinata dalla bellezza di  un panorama vietrese ed infine una natura morta intitolata “Aglio, olio e peperoncino” che esalta i prodotti della nostra terra.

Le sei opere di Laura Bruno sono“Un indiano d’America” che esprime la decadenza, l’autunno della vita; “Metamorfosi bioetica”, dove la pittrice ha raffigurato il volto dell’attore Jeremy Irons, accostato a quello di un’iguana. Un’opera che è stata apprezzata anche dal noto critico d’arte Vittorio Sgarbi.  Seguono poi due tele che raffigurano due nature morte, due tele che raffigurano il campanile della chiesa dell’Annunziata visto da prospettive diverse e un quadro raffigurante delle bellissime rose.

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