Parigi, a Rue Mazarine la galleria d’arte della cavese Marussa Gravagnuolo
C’è il quartiere latino a Parigi. Tutti lo amiamo. Pieno di vita e di luoghi intriganti. Le vie si intrecciano e ad ogni metro un locale una galleria un negozietto un albergo propone le sue attrazioni per sedurti.
Un’umanità variegata brulica carica di storie e stupore. Una via Rue Mazarine svela in fondo, al numero 26, una galleria diretta da due signore affascinanti. Marussa Gravagnuolo e Christine Lahoud.
Marussa è italiana. Parla francese con una dolcissima cadenza cavese. Un napoletano morbido e cantilenante che caratterizza la musicalità tipica dell’idioma dell’incantevole cittadina del salernitano accovacciata nella valle metelliana che sbocca al mare della costiera amalfitana.
Christine parla molte lingue con disinvoltura e affabilità. Alta asciutta decisa ironica e sorridente. Ti accolgono amabilmente e illustrano le opere degli artisti che scelgono di presentare nella loro galleria sempre frequentata da personaggi colti e noti del mondo artistico parigino italiano inglese…professori filosofi fotografi…
Una mostra di preziosi dipinti in questo mese. Un originale pittore Jonathan Grego esibisce una serie di raffinate composizioni. Nasce a Londra da madre inglese e padre italiano. Vive a Bordeaux. Espone in tutt’Europa. Soprattutto Italia Francia Regno Unito.
Un’artista che mi piace definire “ladro gentile”. Attraverso le sue intuizioni dense di una cultura multietnica sfoglia un mondo surreale che denuncia profondità sociali. Le esprime con un tratto sofisticato soffuso di candore. E dentro c’è la profondità di chi sente i palpiti del mondo. La sua pittura parla all’anima sorridendo, ma con ironia.
Elvira Coppola Amabile