Cava de’ Tirreni, in pieno clima natalizio con il musical “Nativity – una favola di Natale”
L'opera è una riedizione in salsa moderna di "A Christmas Carol" e della Natività. La trama è leggera e senza pretese, tipica dei film di Natale e resa ancor più scherzosa dalle battute dei due buffi clochard. Il finale, pur senza colpi di scena significativi, è in armonia con lo spirito natalizio in cui tutti i tasselli vanno al loro posto
Il nuovo spettacolo presentato dalla rassegna teatrale Arcoscenico è il musical “Nativity – una favola di Natale” del gruppo Saranno Vietresi.
In una metropoli americana non meglio specificata si intrecciano tre storie parallele che solo sul finale convergeranno. Yusuf (Danilo Della Rocca) e Miriam (Laura Vigorito) sono una giovane coppia in fuga dalla Palestina in cerca di un ospedale che le consenta di partorire la creatura che porta in grembo.
La narratrice (Mariagrazia Apicella), nonchè lo Spirito del Natale, apre la scena presentandoci i personaggi per poi accompagnare lo spettatore durante tutto lo spettacolo.
Charles (Guido Mastroianni) è un cinico uomo d’affari, dedito al guadagno e al potere; Cratchit (Alfredo Marraffa) è il suo collaboratore, decisamente meno incline a questa vita e per questo preferirebbe chiudere la carriera per dedicarsi a sua moglie e soprattutto a suo figlio, gravemente malato. L’incontro che instillerà una fiammella di umanità in Charles è con Daisy (Serena Rispoli), scrittrice di successo nonché la donna che avrebbe dovuto sposare anni prima.
Poi vi è la storia di Sarah (Carla Raimondi) dottoressa sola e desiderosa di maternità, mentre la sua vicina Patricia (Lucia Pappalardo) è alle prese con due barboni che vogliono rubarle il tacchino.
L’opera è una riedizione in salsa moderna di “A Christmas Carol” e della Natività. La trama è leggera e senza pretese, tipica dei film di Natale e resa ancor più scherzosa dalle battute dei due buffi clochard. Il finale, pur senza colpi di scena significativi, è in armonia con lo spirito natalizio in cui tutti i tasselli vanno al loro posto.
A mio avviso, è sempre apprezzabile portare sul palco novità artistiche quali un musical. Certo, esibirsi su un palco ridotto come “il Piccolo di Cava” potrebbe risultare alquanto limitante per delle coreografie che richiederebbero maggiore ariosità ma ciò non è dipeso dagli organizzatori, si tratta di un’altra storia.