Con grande emozione è stata seguito il coro religioso della Arciconfraternita di Santa Monca di Piano di Sorrento, che ha eseguito sabato 14 marzo scorso, nella Chiesa della SS. Annunziata di Sorrento, il “Miserere” composto da Saverio Selecchy.
Il rito si inquadra nel programma religioso organizzato dal Comune di Sorrento per il periodo quaresimale che, iniziato sabato 7 marzo, si concluderà sabato 28 marzo.
Saverio Sallechia, tal’è il vero cognome del compositore, nacque a Chieti nel 1708 e ivi morì nel 1788. Studiò presso il Conservatorio di S. Pietro a Majella di Napoli e nel 1733, a soli 25 anni, divenne Maestro di Cappella della Chiesa Metropolita di Chieti e Chierico.
La modifica del cognome in Selecchy è frutto della volontà degli eredi i quali, alla fine del XIX secolo, scelsero di modificare l’originale per dare maggiore importanza al casato.
Il Selecchy compose un gran numero di opere sacre, oratori, cantate, mottetti, salmi e vespri, ma la sua produzione è andata quasi totalmente perduta, ad eccezione del “Miserere”, composto nel 1730. Si narra che lo stesso sia legato alla processione del Cristo Morto da un lascito a favore del Monte dei Morti da parte del Maestro Salecchy, con l’obbligo di eseguirlo durante la processione.
Molto intenso è il canto del “Miserere”, una invocazione a gran voce della misericordia e del perdono divino che si fa risalire al Re Davide il quale, reo di aver concupito Betsabea, moglie di un condottiero del suo esercito, ne fece uccidere il marito per sposare la donna; ma successivamente, resosi conto del delitto commesso, a gran voce chiese perdono al Signore Dio.
In onore al compositore la Città di Chieti da anni organizza, durante il periodo della quaresima, riti religiosi basati sulla processione del Gesù Morto lungo le strade cittadine, e con i cori che cantano, appunto, il “Miserere” del loro celebre antenato.