scritto da Pasquale Petrillo - 11 Settembre 2024 08:59

Uccidere per uno scippo

E' questo, purtroppo, il frutto avvelenato di una cultura razzista e xenofoba che sta prendendo sempre più piede nel nostro Paese

foto Giovanni Armenante

Si può uccidere un uomo investendolo più volte con la proprio auto solo perché poco prima l’aveva scippata?  Assolutamente no. Eppure è quello che è successo a Viareggio l’altra notte, dove una donna, una persona normalissima, ha investito volontariamente e ucciso un uomo di 47 anni, di origine algerina, a Viareggio da qualche tempo senza fissa dimora. In precedenza, l’uomo aveva avuto un decreto di espulsione dal territorio italiano, ma come quasi sempre accade in questi casi non era stato possibile eseguirlo. Tornando all’episodio dell’altra sera, la donna era stata minacciata con un coltello e rapinata della borsa proprio dall’algerino. Lei l’aveva seguito e quindi investito più volte, schiacciandolo con il suo Suv contro la vetrata di un negozio. Poi, scesa dall’auto, si era avvicinato all’uomo agonizzante, riprendendosi la borsa senza soccorrerlo. Agghiacciante. E’ questo, purtroppo, il frutto avvelenato di una cultura razzista e xenofoba che sta prendendo sempre più piede nel nostro Paese. E’ anche la conseguenza del fallimento totale delle nostre politiche sull’immigrazione. Sono troppi, in tutta Italia, gli immigrati illegali che vivono nel più totale abbandono e ai quali, piaccia o meno, non resta altro che delinquere. Inevitabile che questi disperati costituiscono una minaccia costante per la sicurezza di ognuno di noi. Questo, però, mentre il nostro sistema socio-economico ha bisogno come il pane di un’immigrazione legale, inserita nel mondo produttivo e sociale. La politica,  invece,  continua a essere incapace di dare delle risposte efficaci, trastullandosi in battaglie ideologiche che producono solo odio e divisioni. Il tutto, affogato in un mare magnum di luoghi comuni, ignoranza e paure a buon mercato.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.