Uccidere per uno scippo
E' questo, purtroppo, il frutto avvelenato di una cultura razzista e xenofoba che sta prendendo sempre più piede nel nostro Paese
Si può uccidere un uomo investendolo più volte con la proprio auto solo perché poco prima l’aveva scippata? Assolutamente no. Eppure è quello che è successo a Viareggio l’altra notte, dove una donna, una persona normalissima, ha investito volontariamente e ucciso un uomo di 47 anni, di origine algerina, a Viareggio da qualche tempo senza fissa dimora. In precedenza, l’uomo aveva avuto un decreto di espulsione dal territorio italiano, ma come quasi sempre accade in questi casi non era stato possibile eseguirlo. Tornando all’episodio dell’altra sera, la donna era stata minacciata con un coltello e rapinata della borsa proprio dall’algerino. Lei l’aveva seguito e quindi investito più volte, schiacciandolo con il suo Suv contro la vetrata di un negozio. Poi, scesa dall’auto, si era avvicinato all’uomo agonizzante, riprendendosi la borsa senza soccorrerlo. Agghiacciante. E’ questo, purtroppo, il frutto avvelenato di una cultura razzista e xenofoba che sta prendendo sempre più piede nel nostro Paese. E’ anche la conseguenza del fallimento totale delle nostre politiche sull’immigrazione. Sono troppi, in tutta Italia, gli immigrati illegali che vivono nel più totale abbandono e ai quali, piaccia o meno, non resta altro che delinquere. Inevitabile che questi disperati costituiscono una minaccia costante per la sicurezza di ognuno di noi. Questo, però, mentre il nostro sistema socio-economico ha bisogno come il pane di un’immigrazione legale, inserita nel mondo produttivo e sociale. La politica, invece, continua a essere incapace di dare delle risposte efficaci, trastullandosi in battaglie ideologiche che producono solo odio e divisioni. Il tutto, affogato in un mare magnum di luoghi comuni, ignoranza e paure a buon mercato.