Taranto, Acciaierie d’Italia: sarà la volta buona?
E' intollerabile continuare a mandare alla malora un complesso industriale come le acciaierie di Taranto. E, nel contempo, porre tra le priorità la tutela dell'ambiente. Cosa possibile, non solo auspicabile. Finora, però, nessuno è riuscito in questo intento
Sembra che l’ArcelorMittal sarà fatta fuori dell’ex Ilva di Taranto. In pratica, il Governo Meloni vuole arrivare all’estromissione del socio privato. Con le buone o con le cattive. Il motivo? Non sono stati mantenuti gli impegni assunti per le più grandi acciarerie d’Europa. Gli indiani dell’ArcelorMittal non vogliono più assumersi impegni finanziari e di investimento. Salvo il mezzo passo indietro per diventare socio di minoranza (oggi ha il 62%, mentre il restante 38% è in mano a Invitalia, società controllata dal Mef). «Sull’ex Ilva — sono state le parole del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso — c’è l’urgenza di un intervento drastico che segni una svolta netta rispetto alle vicende per nulla esaltanti degli ultimi 10 anni. Sono ore decisive per garantire, nell’immediato, in assenza di impegno del socio privato la continuità della produzione, e la salvaguardia dell’occupazione, nel periodo necessario a trovare altri investitori di natura industriale. Sull’ex Ilva il governo intende invertire la rotta cambiando equipaggio». Bene. E’ intollerabile continuare a mandare alla malora un complesso industriale come le acciaierie di Taranto. E, nel contempo, porre tra le priorità la tutela dell’ambiente. Cosa possibile, non solo auspicabile. Finora, però, nessuno è riuscito in questo intento. Speriamo che sia la volta buona.