Sanità malata: l’appello degli scienziati
La politica, in questi ultimi decenni, ha massacrato la sanità pubblica, favorendo quella privata. Il Covid ha evidenziato ancor più la tragica debolezza del nostro sistema sanitario
.Quattordici scienziati italiani tra i più importanti e famosi hanno lanciato un appello in difesa del Servizio Sanitario Nazionale. Tra questi, Silvio Garattini, Franco Locatelli, Lucio Luzzatto, Giorgio Parisi. «Due ospedali su tre hanno più di 50 anni e uno su tre è stato costruito prima del 1940» evidenziano nel loro appello. E che «nell’attuale scenario di crisi del sistema, e di fronte a cittadini/pazienti sempre più insoddisfatti, è inevitabile che gli operatori siano sottoposti a una pressione insostenibile che si traduce in una fuga dal pubblico, soprattutto dai luoghi di maggior tensione, come l’area dell’urgenza». Insomma, gli scienziati denunciato che il nostro sistema sanitario pubblico è in crisi. E gravemente sotto-finanziato. «Nel 2025 sarà destinato il 6,2% del PIL (meno di vent’anni fa)» segnalano nel loro appello «La spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e l’autonomia differenziata rischia di ampliare il divario tra Nord e Sud d’Italia in termini di diritto alla salute» denunciano. «È dunque necessario un piano straordinario di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale» concludono gli scienziati. C’è poco da aggiungere. Occorre mettere in sicurezza la sanità pubblica. E con essa, di conseguenza, la giustizia sociale e la democrazia nel nostro Paese. La salute, infatti, è il nostro bene più prezioso. La politica, in questi ultimi decenni, ha massacrato la sanità pubblica, favorendo quella privata. Il Covid ha messo in rilievo ancor più la tragica debolezza del nostro sistema sanitario. Il Mezzogiorno d’Italia sta messo peggio anche in questo. Il Nord, però, ha mostrato altrettanto evidenti carenze e sofferenze. La scarsa prevenzione e la preoccupante fragilità della medicina sul territorio riguardano l’intero Paese. E’ tempo di rimediare, ma ci riusciremo?