scritto da Pasquale Petrillo - 20 Ottobre 2023 08:47

Sandro Pertini, un padre della patria nonostante Lucca

Viene da pensare che, in fondo, quel che è successo a Lucca sia colpa proprio di Pertini. E di quelli che come lui hanno combattuto la dittatura fascista. Si sono fatti anni di prigione e di confino

foto Giovanni Armenante

«A Lucca il consiglio comunale nella seduta di martedì ha bocciato, con 17 voti contrari e 12 a favore, la mozione del consigliere Daniele Bianucci di Sinistra civica ecologista di intitolare una strada o una piazza all’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini. “Mai una via per chi è stato partigiano”, è la sintesi del pensiero dell’assessore Fabio Barsanti, ex CasaPound, fra i più convinti oppositori dell’intitolazione della via a chi è stato fra i padri della patria e i maggiori sostenitori della Resistenza». Riprendiamo questa notizia dal Corriere della Sera. Viene da pensare che, in fondo, quel che è successo a Lucca sia colpa proprio di Pertini. E di quelli che come lui hanno combattuto la dittatura fascista. Si sono fatti anni di prigione e di confino. Magari anche qualche anno di esilio, per poi partecipare attivamente alla Resistenza per liberare l’Italia dal nazifascismo e dall’occupazione tedesca. In breve, gente che ha patito, rischiato la vita e molti l’hanno pure persa, per garantire la libertà nelle sue diverse declinazioni agli italiani. Quella libertà che ha consentito alla maggioranza consiliare di Lucca di negare l’intitolazione di una strada ad un padre della Repubblica. Ad un eroe moderno. E’ questo un limite della democrazia, ma è anche la sua forza, la sua grandezza. Spiace deludere questi diciassette consiglieri comunali lucchesi, ma si mettessero l’animo in pace. Sandro Pertini resterà nel cuore degli italiani. Di quelli che credono nei valori della Costituzione repubblicana. Di quanti ricordano e apprezzano tuttora l’ardore democratico, la schiettezza politica, l’umanità travolgente e l’onestà a trecentosessanta gradi di un padre della patria qual è stato Sandro Pertini. E sono la stragrande maggioranza degli italiani. In fondo, lo sfregio è stato fatto alla bellissima città di Lucca. Non certo a Pertini.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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