Salis candidata alle europee per il Pd?
Sarebbe questo il modo migliore per far diventare un caso internazionale quello della Salis e mettere in difficoltà seriamente l'Ungheria. Insomma, quello di candidare la Salis per il Pd sarebbe l'occasione di compiere un gesto concreto
Ilaria Salis resterà in carcere. Il giudice del Tribunale di Budapest ha respinto la richiesta di arresti domiciliari per la nostra connazionale di nuovo in catene in aula. Per la giustizia ungherese la Salis viene ritenuta ancora pericolosa e che le «severe accuse» sono rimaste immutate, infine che «tredici mesi di carcere non sono esagerati». Il nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani ha con un certo disappunto dichiarato che «non mi pare ci sia pericolo di fuga». La segreteria del Pd Elly Schlein è andata giù dura parlando di uno schiaffo irricevibile. Adesso si aspetta che il governo di «Giorgia Meloni reagisca, subito». L’impressione, però, è che se si vuole il bene della Salis sia preferibile non stuzzicare il nazionalismo ungherese e, nel limite del possibile, spegnere i riflettori sulla vicenda. Non crediamo sia peregrina, invece, la proposta dell’ex direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli di candidare nelle liste del Pd a Salis alle europee. Sarebbe questo il modo migliore per far diventare un caso internazionale quello della Salis e mettere in difficoltà seriamente l’Ungheria. Insomma, quello di candidare la Salis per il Pd sarebbe l’occasione di compiere un gesto concreto rispetto alle tante chiacchiere che si sono sentite in questi mesi da destra a sinistra.