Per la Procura fu Pozzolo a sparare
Ci sono voluti alcuni mesi di investigazione per arrivare ad una conclusione che veniva data per scontata praticamente da tutti. Tranne ovviamente dal deputato interessato, che continua a sostenere di non aver sparato con la sua pistola
Lesioni colpose, porto illegale di arma da fuoco e di munizionamento in luogo pubblico o aperto al pubblico, omessa custodia di armi e accensioni/esplosioni pericolose. Non ci manca proprio nulla. Oddio, ci mancava solo il morto che, fortunatamente, non c’è stato. La Procura di Biella ha chiuso le indagini con la richiesta di rinvio a giudizio con tutti questi capi d’accusa per Emanuele Pozzolo. Lo ricordate? E’ il deputato vercellese accusato di aver esploso un colpo dalla sua pistola la notte di Capodanno, durante una festa presso la Pro loco di Rosazza, in Piemonte, ferendo una persona. Ci sono voluti alcuni mesi di investigazione per arrivare ad una conclusione che veniva data per scontata praticamente da tutti. Tranne ovviamente dal deputato interessato, che continua a sostenere di non aver sparato con la sua pistola. Lasciamo perdere. Una sola considerazione. Uno come Pozzolo in un sistema elettorale con le preferenze sarebbe mai stato capace di raccoglierne tante per arrivare in Parlamento? Noi pensiamo di no. Un motivo in più per chiedere che la scelta dei deputati sia realmente attribuita al popolo e non come ora ai capi-partito. Un Parlamento di nominati dai leader di partito e non di eletti scelti sul campo dagli elettori. Questa è la vera riforma da fare. In ogni caso, la prima da mettere in cantiere, altro che premierato….