Orbán il pacificatore fallito
Il suo indubbiamente è un modo di operare scorretto e grossolano. Orbán alla fine è risultato essere un pacificatore fallito, ma della pace a lui non è che importasse granché

Dopo l’incontro con Zelensky a Kiev, il premier ungherese Viktor Orbán è volato a Mosca dal presidente russo Putin. E lo ha fatto non solo quale premier del suo Paese, ma anche in qualità di presidente di turno dell’Ue. Senza avere, però, nessun mandato al riguardo. Questo è il fatto grave. Il suo indubbiamente è un modo di operare scorretto e grossolano. Orbán alla fine è risultato essere un pacificatore fallito, ma della pace a lui non è che importasse granché. Il suo è stato solo un modo solo per prendersi il palcoscenico internazionale, danneggiando però la Ue e rendendo gioco facile a Putin nello strumentalizzare la visita per fini interni. In altri termini, un personaggio non solo scomodo e inqualificabile questo Orbán, ma anche pericoloso e dannoso per gli interessi dell’Unione. Questo, in fondo, è uno dei limiti della Ue, che continua sostanzialmente ad essere un unione dei vari governi e non l’espressione di un solo popolo, quello europeo. Purtroppo, finché non ci saranno gli Stati Uniti d’Europa, gli Orbán di turno continueranno ad aver vita facile e a far danni