Offendere e diritto di critica
La verità che in questi ultimi due anni stiamo assistendo ad un crescendo di attacchi velenosi nei riguardi degli esponenti del governo di centrodestra. Spesso si cade nell'offesa personale se non proprio all'incitamento all'odio
Il ministro Valditara aveva querelato lo scrittore Lagioia ritenendo offensiva una sua critica. Ora sembra che fra i due possa tornare il sereno. L’altro ieri il ministro aveva aperto al dialogo, parlando di una possibile rinuncia all’azione legale. Valditara aveva affermato «che non è corretto insultare o offendere chicchessia, che denigrare e screditare la persona, non le sue idee, non ha nulla a che vedere con la critica politica». Ieri lo scrittore ha fatto un passo indietro, manifestando il suo dispiacere qualora il ministro si sia sentito offeso dalle sue parole. Insomma, il chiarimento sembra bene avviato. E soprattutto sta prevalendo il buon senso. La verità che in questi ultimi due anni stiamo assistendo ad un crescendo di attacchi velenosi nei riguardi degli esponenti del governo di centrodestra. Spesso si cade nell’offesa personale se non proprio all’incitamento all’odio. Forse una calmata da parte di tutti, non guasterebbe affatto. Le idee e le posizioni politiche possono non essere minimamente condivise, ma vanno comunque rispettate in quanto legittime. In ogni caso, non deve mai venir meno il rispetto per la dignità della persona. Speriamo che la vicenda Valditara-Lagioia faccia da modello e che la critica abbia sempre diritto di cittadinanza al contrario delle offese personale e della denigrazione.