Nordio e la riforma della giustizia
Revisione delle intercettazioni, separazione delle carriere dei magistrati, rivedere l'obbligatorietà dell'azione penale
Il ministro della Giustizia Nordio ha presentato in Senato le sue linee programmatiche per riformare la giustizia in Italia. Revisione delle intercettazioni, separazione delle carriere dei magistrati, rivedere l’obbligatorietà dell’azione penale, riforma della giustizia civile, revisione del reato di abuso d’ufficio. Sono questi alcuni degli aspetti del suo piano di riforma che, in buona sostanza, richiamano i consueti cavalli di battaglia del centrodestra sulla giustizia. Temi, quindi, molto delicati, ma anche da affrontare. Sull’abuso di ufficio, ad esempio, il ministro Nordio ha comunicato dati inequivocabili: «Su 5.400 procedimenti nel 2021, 9 si sono conclusi con condanne davanti al gip e 18 in dibattimento… con un costo medio insostenibile… occorre acquisire materiale cartaceo e pareri che confondono i magistrati e si riducono in assoluzioni, non luoghi a procedere o archiviazioni». Ciò detto, l’auspicio è che da parte di tutti, maggioranza e opposizione, quando si discuterà di giustizia prevalga il buon senso e la moderazione. In altre parole, quello che quasi sempre è mancato in questi ultimi trent’anni di storia repubblicana.