Nasrallah, il leader di Hezbollah che parla di guerra e non di pace
Impressiona quello che ha dichiarato ieri Hassan Nasrallah, il leader del movimento libanese di Hezbollah. Vero è che si è guardato bene dall'annunciare l'entrata in guerra contro l'esercito israeliano, ma il suo discorso è un rosario di bugie e furberie.
La pietà e il dolore per i morti di Gaza non possono essere minori e diversi di quanto si è provato per le incursioni terroristiche in Israele. E l’appello alla pace del Papa riguarda tutti. A cominciare dai contendenti di questo sporco conflitto. Ciò detto, impressiona quello che ha dichiarato ieri Hassan Nasrallah, il leader del movimento libanese di Hezbollah. Vero è che si è guardato bene dall’annunciare l’entrata in guerra contro l’esercito israeliano, ma il suo discorso è un rosario di bugie e furberie. Quel che è peggio, trasuda odio per Israele, gli Stati Uniti e l’Occidente. Il clerico a capo del Partito di Dio non solo non è un uomo di pace, ma è un emissario della teocrazia iraniana. Quel regime islamico, cioè, che oltre a minacciare l’esistenza dello stato d’Israele e la pace nel mondo vuole imporci valori, morale e stili di vita che noi occidentali, ovvero infedeli, non avevamo nemmeno nel medioevo. E questo dovrebbe farci riflettere. Soprattutto a sinistra.