Mattarella e la «dittatura» di una minoranza
In effetti, la necessità di puntare ad assicurare maggioranze stabili e governi duraturi va contemperata con un'esigenza non meno importante: la rappresentatività democratica
«Una democrazia “della maggioranza” sarebbe un’insanabile contraddizione, per la confusione tra strumenti di governo e tutela della effettiva condizione di diritti e di libertà». E’ uno dei passaggi del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso della giornata inaugurale della Settimana Sociale dei Cattolici. Si tratta di un chiaro riferimento alla futura legge elettorale che dovrebbe accompagnare la riforma del premierato proposta dall’attuale maggioranza di governo. E’ una questione seria e delicata quella segnalata dal Capo dello Stato. In effetti, la necessità di puntare ad assicurare maggioranze stabili e governi duraturi va contemperata con un’esigenza non meno importante: la rappresentatività democratica. In altre parole, Mattarella avverte di non pensare a soglie basse e spropositate del premio di maggioranza. Per evitare, quindi, una distorsione del voto, tale da far risultare alterato tanto la rappresentatività quanto, di conseguenza, la reale volontà degli elettori. In conclusione, fissare una soglia elettorale utile per ottenere il premio di maggioranza che sia sufficientemente alta. Lo scopo: evitare la «dittatura» di una esigua minoranza.