Massimiliano Allegri, sic transit gloria mundi
Tant'è che Allegri, nonostante tutto ciò, non è stato mai amato o particolarmente apprezzato come mister dai tifosi bianconeri e dai media

Massimiliano Allegri è stato esonerato dalla Juventus. Inevitabile, forse, dopo la sua sfuriata al termine della partita vittoriosa con l’Atalanta di mercoledì sera, che ha regalato alla società bianconera la quindicesima Coppa Italia. Epilogo indecoroso per un allenatore che ha portato la Juventus a mietere moltissimi successi. Solo con Juve, infatti, ha vinto tantissimo. Da record. 5 scudetti, 5 Coppe Italia, 2 Supercoppa italiana. Un palmares invidiabile. Non solo. Lo scorso anno è stato l’unico punto di riferimento, mentre la società bianconera era travolta da un altro scandalo. Da qui l’azzeramento dei vertici societari, la fine dell’era Agnelli, i processi, le penalizzazioni, la classifica passibile di cambiamenti a ogni grado di giudizio. Una totale confusione. Allegri, nella più completa solitudine, ha saputo portare al termine il campionato nel migliore dei modi. Guidando e proteggendo i giocatori. Contribuendo a mettere in salvo la società. La riconoscenza non è di questo mondo. Nel calcio, poi. Tant’è che Allegri, nonostante tutto ciò, non è stato mai amato o particolarmente apprezzato come mister dai tifosi bianconeri e dai media. Strano destino per un vincente come lui. In quest’ultimo anno, poi, alla Juventus è stato mal sopportato. Lo si voleva mandare via anche per cambiare pagina, ma il milionario contratto che lo legava alla Juve sconsigliava la dirigenza bianconera ad ingaggiare un nuove allenatore. Così Allegri si è trovato isolato, mal sopportato, delegittimato, abbandonato a se stesso. Cosa mai successa nella società torinese, che nella sua secolare storia ha sempre avuto la capacità di far quadrato attorno ai suoi uomini. Da qui lo sfogo di Allegri dopo la vittoria dell’altra sera. Ha sbagliato, indubbiamente, ma va capito e compreso. Forse, almeno in parte, giustificato. Certo, stiamo parlando di un professionista che vanta tuttora un contratto milionario. Un fortunato, ma sempre un uomo. Con la sua dignità. Le sue debolezze. Forse, almeno dalla società, gli andava comunque mostrata maggiore riconoscenza e rispetto. Anche e soprattutto in questo frangente. Per certi versi, appare quasi una cattiveria. Gli andava dato almeno l’onore delle armi. Così per il pluri-scudettato Allegri non è stato. Sic transit gloria mundi.